Alexandre Cuissardes – Politica
Sentendo parlare i politici mi rendo conto che vivo una tragedia assistendo a una commedia.
Sentendo parlare i politici mi rendo conto che vivo una tragedia assistendo a una commedia.
In molti, per ideologia, continuano a stare dalla parte sbagliata, ma non sbagliata rispetto all’altra parte ma rispetto a quella buona, che è sempre e soltanto una, e non si chiama ideologia.
Quante sono le case e le cose di persone perbene, che hanno sempre fatto una vita onesta, messe all’asta e svendute dal grande ricettatore a chi a volte ha i soldi per comprare perché in vita sua è stato poco perbene ed ha fatto una vita poco onesta?
L’Italia una volta era il paese dei balocchi, oggi è dei corrotti.
La politica perfetta è l’arte d’attacco, ritirata, fiancheggio, fuoco e pugnalamento senza l’uso di fanterie, arcieri, fucili o baionette.
Non solo il cancro delle ideologie in politica non è recesso, ma si è metastasizzato in nuove idiotologie.
Con tutti questi burattini in tv il linguaggio del corpo non conta più nulla.
C’è una giustizia così ingiusta ed assurda che qualcuno arriva anche a dire che, pur avendo ingiustamente perso una causa, ha vinto perché poteva anche andargli peggio.
L’Italia è la patria dei diritti per i furbi, e dei doveri per gli onesti.
Il mondo dovesse essere senza errori, ma senza errori il mondo sarebbe noioso come i discorsi dei politici.
L’unica passione che non ha costi personali, ma arricchisce è la politica.
Obama: Lo stesso sorriso e la stessa dignità sempre! Ecco perché lui è odiato dagli americani razzisti!
I politici parlano al paese, pensano ai propri elettori ed agiscono per se stessi.
Molti di quelli che governano andrebbero presi e rigovernati molto bene per toglierli il tanto sporco di dosso. Ma una volta puliti, invece che rimetterli al loro posto come si fa con le stoviglie, andrebbero gettati nella spazzatura.
I colori, nelle teste e nelle mani dei pittori, hanno creato e creano capolavori, nelle teste dei politici hanno creato e creano disastri.
È più facile cercare di far passare l’idea che c’è differenza fra la percezione dei reati ed il loro numero reale, che molti di questi vengono commessi soprattutto perché c’è chi si fa fregare, è ignorante, ingenuo e sbadato, piuttosto che dire che il vero motivo è perché ci sono troppi furbi, troppi delinquenti, troppi impuniti in giro.Il “c’è chi si fa fregare” chiama in causa il singolo, il “fesso” di turno, quasi lo accusa, lo ridicolizza. E serve a coprire la realtà, cioè che i delinquenti ci sono ed aumentano perché il loro resta un mestiere che conviene. Riconoscere questo coinvolgerebbe le istituzioni e le costringerebbe a dover ammettere il loro fallimento.
Alcuni popoli sembra siano stati creati soltanto per soddisfare l’ambizione di chi vuole governare.