Alexandre Cuissardes – Politica
Non ci si può ostinare a continuare a fare un lavoro dove se sbagli rovini una vita. Se dopo il primo errore non ti dimetti, passi dall’essere un incapace a diventare un delinquente.
Non ci si può ostinare a continuare a fare un lavoro dove se sbagli rovini una vita. Se dopo il primo errore non ti dimetti, passi dall’essere un incapace a diventare un delinquente.
Al capezzale dell’Italia non ci sono medici, ma stregoni e fattucchiere. Arrivano, fanno un rito, passano all’incasso ed avanti un altro.
Prima ancora di fare le leggi dovrebbero essere fatti legislatori capaci ed onesti e uomini che le leggi le sappiano rispettare.
Ormai i magistrati sono troppo impegnati ad occupare le più alte cariche dello stato per potersi occupare della giustizia quotidiana.
Chissà perché i beni sequestrati alle mafie restano invenduti, mentre le case pignorate e messe all’asta ai poveri cristi vanno invece a ruba.
Può darsi che la cosiddetta “Forza Nuova” sia davvero nuova (o quasi), ma la sua testa, però, bisogna ammettere che si rivela, ancora oggi, alquanto vecchia e ammuffita dalla sua eterna ottusità.
La politica è una grande risorsa da cui attingere, per barzellette e farse teatrali.
Solo chi conosce la grande menzogna può detenere il miserabile potere.
I comici italiani sono l’unica cosa seria che ci è rimasta della politica.
I potenti devono ricordare che la felicità non nasce dalle ricchezze, ma dal piacere di aiutare la gente in difficoltà.
Se loro scrivono “nero”, tu leggi “bianco”. Falli incazzare e fotti il sistema.
Che le sentenze si possano discutere ma si accettano, lo dice soltanto chi le emette.
Se un’uomo ricco possiede il 45% delle terre al mondo non meravigliatevi se siamo nel 2015 e si soffre ancora la fame.
Il fatto che la classe politica sia allo sbando è normale. Non è normale che lo sia senza essere inseguita da nessuno.
In Italia abbiamo la politica più giusta per un paese sbagliato.
Gli italiani sono una immensa coda alla quale manca un capo.
Ci viene ricordato da più parti che la presunzione di innocenza è scolpita nella costituzione, ma le galere piene di detenuti in attesa di giudizio dimostrano il contrario.