Jean Rostand – Progresso
Pensare? Perché pensare! Abbiamo i computer che lo fanno per noi.
Pensare? Perché pensare! Abbiamo i computer che lo fanno per noi.
Forse l’esperienza giova a questo o a quell’uomo. All’umanità non giova niente.
Se l’umanità non progredisce nella stessa misura in tutte le parti del mondo la responsabilità non è della scienza, ma dell’ignoranza dei benefici che se ne possono trarre e delle cattive scelte politiche.
Il progresso del genere umano sembra innegabile; un tempo per esempio la giustizia era sempre ingiusta, ora invece, talvolta capita anche il contrario.
La civiltà progredisce aumentando il numero di operazioni importanti che possiamo compiere senza pensarci.
Lo scempio del mondo non è una cosa sgradevole, è la sua lentezza che è tragica.
Sul nostro tempo e su quello futuro si addensano ombre minacciose, insicurezze prima sconosciute. Per ritrovare la speranza dobbiamo scoprire nuove strade scientifiche ma anche morali.
Se non ci fosse stata la scrittura il mondo non sarebbe evoluto, ma visto gli ultimi sviluppi, forse sarebbe stato meglio.
La gente affascinata dall’idea di progresso non sospetta mai che ogni passo avanti in quella direzione è anche un passo sulla strada della vita.
Nel corso della storia la fine di un sopruso non è che l’inizio di un nuovo.
Dal più antico degli argomenti trarremo la più nuova delle scienze.
L’esperienza iniziatica, quindi, rappresenta un mutamento di visuale che permetteva all’uomo di ricollegarsi con il divino. Apparentemente, nel nostro mondo attuale le iniziazioni sembrano scomparse, ma esistono ancora sotto forma di riti di passaggio depotenziati, infatti i vari festeggiamenti che vengono effettuati per il nuovo anno, per le nascite, per i compleanni o per qualsiasi conquista di tipo sociale, sono un pallido ricordo dei riti di rinascita spirituale che accompagnavano in illo tempore l’uomo. Raramente, oggi, questi passaggi corrispondono a mutamenti ontologici dell’individuo che li esaurisce invece in un’acquisizione di concreto potere personale e non in senso simbolico. Per questa ragione l’uomo non riesce più ad attuare quella forma di rigenerazione spirituale che gli era naturale in altri tempi.
La scienza non è nient’altro che una perversione se non ha come suo fine ultimo il miglioramento delle condizioni dell’umanità.
Mi chiamarono pazzo nel 1896 quando annunciai la scoperta di raggi cosmici. Ripetutamente si presero gioco di me e poi, anni dopo, hanno visto che avevo ragione.Ora presumo che la storia si ripeterà quando affermo che ho scoperto una fonte di energia finora sconosciuta, un’energia senza limiti, che può essere incanalata.
È pur vero che gli esseri umani hanno sempre avuto bisogno di governanti, ed è per questo che è anche pur vero che hanno sempre dovuto ribellarsi.
Per contribuire ad un reale progresso la società dovrebbe aiutare i più indigenti e sembra che ultimamente il mondo civile si stia muovendo, infatti li aiuta a morire prima.
Se l’essere umano non fosse così insulso, non si farebbe distruggere dalle macchine che lui stesso, con tanto ingegno, ha creato.