Joan Brady – Progresso
Tutto è possibile. Sempre.
Tutto è possibile. Sempre.
Nulla è impossibile, solamente i limiti del nostro spirito definiscono certe cose come inconcepibili. Spesso è necessario risolvere molte equazioni prima di accettare un nuovo ragionamento. È una questione di tempo e di limiti del nostro cervello. Trapiantare un cuore, far volare un aereo di trecentocinquanta tonnellate, camminare sulla luna ha richiesto molto lavoro, ma soprattutto molta immaginazione. E quando i nostri grandi sapienti affermano che è impossibile trapiantare un cervello, viaggiare alla velocità della luce, clonare un essere umano, io mi dico che non hanno capito niente dei loro limiti, quelli di considerare che tutto è possibile, ed è solo una questione di tempo, il tempo di comprendere in che modo sia possibile.
L’uomo ragionevole si adatta al mondo, mentre l’uomo irragionevole cerca di adattare il mondo a se stesso: quindi, il progresso dipende dall’uomo irragionevole.
Ogni progresso è basato sull’universale e innato desiderio che ogni organismo ha di vivere meglio di quanto gli permette il suo reddito.
Pensare? Perché pensare! Abbiamo i computer che lo fanno per noi.
Forse l’esperienza giova a questo o a quell’uomo. All’umanità non giova niente.
Se l’umanità non progredisce nella stessa misura in tutte le parti del mondo la responsabilità non è della scienza, ma dell’ignoranza dei benefici che se ne possono trarre e delle cattive scelte politiche.
La civiltà progredisce aumentando il numero di operazioni importanti che possiamo compiere senza pensarci.
Sul nostro tempo e su quello futuro si addensano ombre minacciose, insicurezze prima sconosciute. Per ritrovare la speranza dobbiamo scoprire nuove strade scientifiche ma anche morali.
La gente affascinata dall’idea di progresso non sospetta mai che ogni passo avanti in quella direzione è anche un passo sulla strada della vita.
Dal più antico degli argomenti trarremo la più nuova delle scienze.
Nella sua arroganza l’uomo attribuisce la propria origine a un piano divino; io credo più umile e verosimile vederci creati dagli animali.
Quattro regole di Maxwell e luce fù!
La chiave dei problemi del mondo sta nella concezione di progresso.Non dovrebbe tendere all’onnipotenza, ma all’onniscienza.
Il progresso rende la vita più comoda, non più bella.
Questo è il primo passo verso uno Stato degno: uno Stato degno è quello che non umilia i suoi membri.
Una civiltà non crolla come un edificio, ma si vuota a poco a poco della sua sostanza finché non ne resta più che la scorza.