Publio Virgilio Marone – Amico
Dell’Eneide dico: la qual mamma | fummi e fummi nutrice poetando: | sanz’essa non fermai peso di dramma.
Dell’Eneide dico: la qual mamma | fummi e fummi nutrice poetando: | sanz’essa non fermai peso di dramma.
Tu lo sai bene: non ti riesce qualcosa, sei stanco e non ce la fai…
Diavolo è l’amico che non resta mai fino alla fine.
Quando piangevo tu c’eri, quando il mio ragazzo mi ha lasciato tu c’eri, quando qualcuno ha tradito la mia fiducia tu c’eri… per questo tu sei la mia migliore amica!
Consacrazione… uno, due, più vite non basteranno per esprimere completamente l’Amore che io sento ognistante per te, mio eletto Amore, ho consacrato il mio cuore sull’altare della tua Anima, ora e per sempre nel tabernacolo c’è la nostra vita il nostro Amore…
L’ascolto dovrebbe essere una condizione reciproca, senza peso e senza giudizio. In tal caso, solo in tal caso, si può definire amicizia o affetto, il resto è apparenza.
Tutti si dicono amici, ma pazzo chi se ne fida; nulla è più comune del nome, nulla più raro della cosa.