Raffaele Caponetto – Frasi sulla Natura
Un albero sano può produrre anche dei frutti marci; lo stesso succede anche agli umani.
Un albero sano può produrre anche dei frutti marci; lo stesso succede anche agli umani.
In ogni oggetto c’è racchiuso una parte dell’anima del creatore.
Alla fine di ogni diluvio, nubifragio o tempesta, le rane escono a fior d’acqua per fare festa.
Ogni bambina è potenzialmente donna e mamma; ogni uomo è potenzialmente bambino.
Mi ero convinto, in quella notte d’estate, di aver scritto qualcosa di buono. Mi pareva d’essere arrivato ad un punto conclusivo inconfutabile, un traguardo logico di conoscenza dell’uomo, dei suoi bisogni, dei suoi desideri. Mi sembrava quasi di conoscere tali verità da sempre, come se fossero palesi e semplici e che fossero state, fino a quella notte di ginepri e zanzare, sempre là, appena celate da un velo di superficialità e distrazione, pronte e desiderose d’essere scorte dalla meticolosa e cieca ricerca del caso.E rimanevo dell’idea, mentre rileggevo il tutto, che ero stato davvero bravo e fortunato ad essere arrivato fino a quel punto del pensiero, ma più mi raccontavo questa storia più era chiaro che io non ero arrivato in nessun punto, poiché, in realtà, era il pensiero stesso quel punto. E, se nell’universo, vi sono miliardi di punti, vi debbono essere altrettanti punti conclusivi, e dunque non avevo scritto nulla di, poi, così eccezionale: avevo solo impresso su un foglio niente più che un punto, in una torrida notte di ginepri e zanzare. Ah, punto!
Nessuna carovana ha mai raggiunto il suo miraggio, ma solo i miraggi hanno messo in moto le carovane.
Vorrei poter essere quel turista che mette per la prima volta piede su questa terra. Provare la meraviglia del forestiero nello scoprire certi angoli nascosti di paradiso, nuotare tra le sue acque cristalline, percorrere chilometri di natura verde, osservarne i tratti a volte aspri, assaporarne i suoi profumi, sarebbe proprio una bella sensazione. Ma poi ci penso, e non c’è fortuna più grande di quella di essere nato in tale paradiso chiamato Sardegna.
In ogni oggetto c’è racchiuso una parte dell’anima del creatore.
Alla fine di ogni diluvio, nubifragio o tempesta, le rane escono a fior d’acqua per fare festa.
Ogni bambina è potenzialmente donna e mamma; ogni uomo è potenzialmente bambino.
Mi ero convinto, in quella notte d’estate, di aver scritto qualcosa di buono. Mi pareva d’essere arrivato ad un punto conclusivo inconfutabile, un traguardo logico di conoscenza dell’uomo, dei suoi bisogni, dei suoi desideri. Mi sembrava quasi di conoscere tali verità da sempre, come se fossero palesi e semplici e che fossero state, fino a quella notte di ginepri e zanzare, sempre là, appena celate da un velo di superficialità e distrazione, pronte e desiderose d’essere scorte dalla meticolosa e cieca ricerca del caso.E rimanevo dell’idea, mentre rileggevo il tutto, che ero stato davvero bravo e fortunato ad essere arrivato fino a quel punto del pensiero, ma più mi raccontavo questa storia più era chiaro che io non ero arrivato in nessun punto, poiché, in realtà, era il pensiero stesso quel punto. E, se nell’universo, vi sono miliardi di punti, vi debbono essere altrettanti punti conclusivi, e dunque non avevo scritto nulla di, poi, così eccezionale: avevo solo impresso su un foglio niente più che un punto, in una torrida notte di ginepri e zanzare. Ah, punto!
Nessuna carovana ha mai raggiunto il suo miraggio, ma solo i miraggi hanno messo in moto le carovane.
Vorrei poter essere quel turista che mette per la prima volta piede su questa terra. Provare la meraviglia del forestiero nello scoprire certi angoli nascosti di paradiso, nuotare tra le sue acque cristalline, percorrere chilometri di natura verde, osservarne i tratti a volte aspri, assaporarne i suoi profumi, sarebbe proprio una bella sensazione. Ma poi ci penso, e non c’è fortuna più grande di quella di essere nato in tale paradiso chiamato Sardegna.
In ogni oggetto c’è racchiuso una parte dell’anima del creatore.
Alla fine di ogni diluvio, nubifragio o tempesta, le rane escono a fior d’acqua per fare festa.
Ogni bambina è potenzialmente donna e mamma; ogni uomo è potenzialmente bambino.
Mi ero convinto, in quella notte d’estate, di aver scritto qualcosa di buono. Mi pareva d’essere arrivato ad un punto conclusivo inconfutabile, un traguardo logico di conoscenza dell’uomo, dei suoi bisogni, dei suoi desideri. Mi sembrava quasi di conoscere tali verità da sempre, come se fossero palesi e semplici e che fossero state, fino a quella notte di ginepri e zanzare, sempre là, appena celate da un velo di superficialità e distrazione, pronte e desiderose d’essere scorte dalla meticolosa e cieca ricerca del caso.E rimanevo dell’idea, mentre rileggevo il tutto, che ero stato davvero bravo e fortunato ad essere arrivato fino a quel punto del pensiero, ma più mi raccontavo questa storia più era chiaro che io non ero arrivato in nessun punto, poiché, in realtà, era il pensiero stesso quel punto. E, se nell’universo, vi sono miliardi di punti, vi debbono essere altrettanti punti conclusivi, e dunque non avevo scritto nulla di, poi, così eccezionale: avevo solo impresso su un foglio niente più che un punto, in una torrida notte di ginepri e zanzare. Ah, punto!
Nessuna carovana ha mai raggiunto il suo miraggio, ma solo i miraggi hanno messo in moto le carovane.
Vorrei poter essere quel turista che mette per la prima volta piede su questa terra. Provare la meraviglia del forestiero nello scoprire certi angoli nascosti di paradiso, nuotare tra le sue acque cristalline, percorrere chilometri di natura verde, osservarne i tratti a volte aspri, assaporarne i suoi profumi, sarebbe proprio una bella sensazione. Ma poi ci penso, e non c’è fortuna più grande di quella di essere nato in tale paradiso chiamato Sardegna.