Raffaele Direnzo – Stati d’Animo
A che serve il cuore se non si riesce più ad amare.
A che serve il cuore se non si riesce più ad amare.
Non scandirò il tempo di un respiro, avvolta in candidi… sussulti vermigli, non lo farò. Non guarderò amanti solitari, non ruberò i sogni ai falliti, non lo farò. A pallide stelle, non carpirò splendore, ne emozioni, a lune ammiccanti, non chiederò assoli di sorrisi esclusivi, non lo farò. Ma ascolterò il pianto di un bambino, lo scorrere del tempo, il suono di una lacrima che scava solitudine.
Lui stava bene da solo. Ma non pensava a chi aveva bisogno di lui per stare bene.
Non siamo fatti per guardarci in eterno. Le anime che si piacciono devono scontrarsi, osservarsi e poi appartenersi. Non amano l’attesa, il silenzio e le parole mancate. Non vivono di promesse non mantenute, ma di costanti prove di coraggio e determinazione l’uno verso l’altra.
Non percepiscono, non comprendono, il loro istinto si è addormentato. Non coltivano, non hanno spirito, anche quando sono spiritosi. Con quella smania del “tutto e subito”, con presunzione si auto-eleggono a “soluzione” della tua vita. Prima ti amano, e poi t’insultano, prima ti bramano, poi ti disprezzano, perché non amano che con lo stomaco, tra tonfi e brividi che molti illudono. Questo è l’amore del nuovo secolo, del “devi amarmi” come un oracolo, mentre nel cuore un sentimentucolo, gli s’intravede con il binocolo.
Ma quando menti a chi giuri amore pensi di essere “forte”? No, sei solo un emerito coglione che prima o poi perde tutto.
Ogni giorno devo conquistare me stesso e ciò che esso comporta.Pensavo bastasse una lotta, se pur grande, per acquisire un territorio.Non avevo considerato tutte quelle lotte necessarie per difendere le nuove conquiste dagli innumerevoli nemici.Tra i quali, spesso, si nasconde una parte di me.Vincere, il sole prosegue il suo giro.
Non scandirò il tempo di un respiro, avvolta in candidi… sussulti vermigli, non lo farò. Non guarderò amanti solitari, non ruberò i sogni ai falliti, non lo farò. A pallide stelle, non carpirò splendore, ne emozioni, a lune ammiccanti, non chiederò assoli di sorrisi esclusivi, non lo farò. Ma ascolterò il pianto di un bambino, lo scorrere del tempo, il suono di una lacrima che scava solitudine.
Lui stava bene da solo. Ma non pensava a chi aveva bisogno di lui per stare bene.
Non siamo fatti per guardarci in eterno. Le anime che si piacciono devono scontrarsi, osservarsi e poi appartenersi. Non amano l’attesa, il silenzio e le parole mancate. Non vivono di promesse non mantenute, ma di costanti prove di coraggio e determinazione l’uno verso l’altra.
Non percepiscono, non comprendono, il loro istinto si è addormentato. Non coltivano, non hanno spirito, anche quando sono spiritosi. Con quella smania del “tutto e subito”, con presunzione si auto-eleggono a “soluzione” della tua vita. Prima ti amano, e poi t’insultano, prima ti bramano, poi ti disprezzano, perché non amano che con lo stomaco, tra tonfi e brividi che molti illudono. Questo è l’amore del nuovo secolo, del “devi amarmi” come un oracolo, mentre nel cuore un sentimentucolo, gli s’intravede con il binocolo.
Ma quando menti a chi giuri amore pensi di essere “forte”? No, sei solo un emerito coglione che prima o poi perde tutto.
Ogni giorno devo conquistare me stesso e ciò che esso comporta.Pensavo bastasse una lotta, se pur grande, per acquisire un territorio.Non avevo considerato tutte quelle lotte necessarie per difendere le nuove conquiste dagli innumerevoli nemici.Tra i quali, spesso, si nasconde una parte di me.Vincere, il sole prosegue il suo giro.
Non scandirò il tempo di un respiro, avvolta in candidi… sussulti vermigli, non lo farò. Non guarderò amanti solitari, non ruberò i sogni ai falliti, non lo farò. A pallide stelle, non carpirò splendore, ne emozioni, a lune ammiccanti, non chiederò assoli di sorrisi esclusivi, non lo farò. Ma ascolterò il pianto di un bambino, lo scorrere del tempo, il suono di una lacrima che scava solitudine.
Lui stava bene da solo. Ma non pensava a chi aveva bisogno di lui per stare bene.
Non siamo fatti per guardarci in eterno. Le anime che si piacciono devono scontrarsi, osservarsi e poi appartenersi. Non amano l’attesa, il silenzio e le parole mancate. Non vivono di promesse non mantenute, ma di costanti prove di coraggio e determinazione l’uno verso l’altra.
Non percepiscono, non comprendono, il loro istinto si è addormentato. Non coltivano, non hanno spirito, anche quando sono spiritosi. Con quella smania del “tutto e subito”, con presunzione si auto-eleggono a “soluzione” della tua vita. Prima ti amano, e poi t’insultano, prima ti bramano, poi ti disprezzano, perché non amano che con lo stomaco, tra tonfi e brividi che molti illudono. Questo è l’amore del nuovo secolo, del “devi amarmi” come un oracolo, mentre nel cuore un sentimentucolo, gli s’intravede con il binocolo.
Ma quando menti a chi giuri amore pensi di essere “forte”? No, sei solo un emerito coglione che prima o poi perde tutto.
Ogni giorno devo conquistare me stesso e ciò che esso comporta.Pensavo bastasse una lotta, se pur grande, per acquisire un territorio.Non avevo considerato tutte quelle lotte necessarie per difendere le nuove conquiste dagli innumerevoli nemici.Tra i quali, spesso, si nasconde una parte di me.Vincere, il sole prosegue il suo giro.