Claudio Visconti De Padua – Religione
Non fatevi manipolare i pensieri dalle dottrine religiose scritte da uomini, dominate invece le dottrine con il vostro raziocinio.
Non fatevi manipolare i pensieri dalle dottrine religiose scritte da uomini, dominate invece le dottrine con il vostro raziocinio.
Il mio Dio è arrivato scalzo: aveva i piedi di un fanciullo e gli occhi fragili di una madre che aveva pianto, guardava oltre, senza dirmi una parola; profumava di mare e ad ogni mia richiesta mi rispondeva con un sorriso. Un giorno chiesi al mio Dio: dove ti posso pregare? E lui mi rispose: ho bisogno di piccoli gesti, ho bisogno che tu cammini su di me leggera e ti accorga che la mia chiesa è la volta celeste i miei altari sono montagne di boschi, gli animali i miei angeli. Tu stai vivendo in me ed io in te. Non ho bisogno di parole. Ho bisogno di silenzi d’amore.
Ma quale peccato avremmo mai commesso, noi esseri umani, per meritarci il dono della vita? Tutto per colpa di una mela? Che esagerazione. Appena ho tempo gliene spedisco un chilo: poi vediamo se Dio continua a tenerci il broncio.
Tra poco è Pasqua, e tutti si comprano l’uovo di cioccolato, ma pochi sanno che le uova si pitturano di rosso come il sangue di Gesù.
Il Dio della croce è l’amore capace di soccombere alla morte, perché la morte soccomba all’amore.
L’anima sta a Dio come la materia sta all’uomo.
Sentirsi soli è qualcosa di terribile, perché manca quello che fa bene al cuore. Ma non potrai sentirti solo sino a quando Dio mette al tuo fianco chi ti tocca il cuore. È triste sentirsi soli quando chi ti tocca il cuore non lo riesci a stringere.
La religione è il mezzo, la sottomissione è il metodo, poteri e danaro il fine. Solo la vera spiritualità e l’illuminazione più pura saranno l’antidoto di questo male.
L’unica religione che accetto è quella che mi fa riflettere e non impone. Quella che mi fa condividere con gli altri per ricevere dagli altri.
Le montagne sono quei luoghi dove Dio ha ritratto le sue dita quando ha finito d’impastare il mondo.
Ma se Dio è onnipotente, perché continua a tollerare la fame nel mondo, il dolore di bambini indifesi, torture, ecc.?
Forse la sofferenza è stata creata da Dio per far rendere conto agli esseri umani quanto sia importante e unica la vita.
Dio c’è, Dio c’è, Dio c’è! I poveri di animo e molte menti eccelse credono soltanto nella scienza e in ciò che è tangibile, da poter toccare con mano, ciechi e sordi davanti alla maestosità e grandiosità del creato; irriducibili incalliti peccatori, atei. Ma anche costoro, incongruenze e contraddizioni della natura umana, nel momento cruciale del trapasso invocano e chiedono perdono a Dio padre onnipotente.
Il materialista aspetta il miracolo e spera che un giorno possa accadere anche a lui. Lo spiritualista sa di essere il miracolo.
Dio ha creato l’uomo a sua immagine e somiglianza. Sta all’uomo creare la propria immagine e somiglianza a Dio.
Non importa se ha fede in Dio o no. Quello che conta è che hai un cuore buono, colmo di luce buona.
Così, questo mito della caduta è, in contrasto con le intenzioni dello scrittore e del suo Dio, il mito del trionfo dell’uomo: un doppio e tragico trionfo, perché l’uomo ha conquistato la conoscenza, e perché ha avuto il coraggio di pagarla con la morte. Senza volerlo, l’autore della Bibbia ha scritto una pagina degna del mito di Ulisse nell’Inferno di Dante. Nel pessimismo ebraico-cristiano il diritto alla conoscenza si paga con la morte e la dannazione: ma è un diritto che l’uomo si è storicamente acquisito, e che nessuno può togliergli: parola di Dio.