Don Bosco – Religione
Amate ciò che amano i giovani, affinché essi amino ciò che amate voi.
Amate ciò che amano i giovani, affinché essi amino ciò che amate voi.
Quale giudizio sarà così barbaro da non comprendere che è più nobile il piede dell’uomo del suo stivale, e che la sua pelle è più nobile di quella delle pecore con la quale si fa il vestito.
Ci hai fatti per Te, Signore, e il nostro cuore non ha pace finché non riposi in Te.
Devo essere felice o morire, perché la mia condizione terrena è piena di una tristezza insostenibile e io do la colpa a Dio anziché a me stesso.
Il signor Sempere credeva che Dio vivesse un po’, o molto, nei libri e per questo dedicò la propria vita a condividerli, a proteggerli e ad assicurarsi che le loro pagine, come i nostri ricordi e i nostri desideri, non andassero mai perdute, perché credeva, e fece credere anche a me, che finché fosse rimasta una sola persona al mondo capace di leggerli e di viverli, sarebbe restato un frammento di Dio o di vita.
Nel nostro rapporto con gli animali, e forse solo su questa via, posiamo di nuovo arrivare ad una reale religione, una religione del vero amore umano.
In quel tempo, Gesù disse: “Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero”.
Dio è presente in nostra vita, ma siamo noi a creare il nostro destino!
Il male peggiore dell’uomo è non riconoscere il peccato, non riconoscere il male. Una società senza Dio è una società senza luce.
Guarda il crocifisso: cosa vedi? Un pallido incapace appeso ad una Croce.
Ho vergogna di aver creduto in Dio, ma mi duole di non credervi più.
C’è sempre una volta nella vita in cui ti senti sola. C’è sempre una volta nella vita in cui ti sbagli.
Tutti i malefici del mondo non bastano a trasformare il disegno di Dio da oscenità e male, a bene e virtù. Mangiando il bene che si uccide, solo l’apparenza può cambiare, ma non la natura. Nella tristezza di quello che passa e più non torna, si possono solo vedere macerie e morte, tra le mura luminose, un regno esteriormente saldo, ma c’è una diafana sostanza appena sotto l’apparenza forte, e vani canti verso il cielo culla della morte sotto la terra della nuova razza.
Già la parola “cristianesimo” è un equivoco; in fondo è esistito un solo cristiano e questi morì sulla croce.
Ecco il vero progetto celeste, ordito in funzione dell’inganno millenario: una vittima invecchia e serve da cibo per la Razza, incarcerata e uccisa dagli angeli, mentre il mondo nelle grinfie del Cristo e di suo Padre ringiovanisce e si rinnova con questo sacrificio disumano, suggendone la vita come sangue, per una follia di eternità spietata, di sopraffazione e di male eterno. Facendole apparire come cose buone e giuste, non cambia la loro natura, nemmeno dicendo di essere creatore di opere altrui, la cambia. A buon biblico intenditore, poche parole.
Accontentatevi di non essere santi, anche se vi rendete conto che la sola cosa per cui vale la pena di vivere è la santità. Allora sarete soddisfatti di lasciare che Dio vi conduca alla santità per vie che non potete comprendere.
Prerogativa femminile è creare la vita. Dove sarebbe l’errore nel credere che “Donna” sia chi l’universo ha creato?