Émile Michel Cioran – Religione
Dio: una malattia dalla quale immaginiamo di essere stati curati perché nessuno ai nostri giorni ne rimane vittima.
Dio: una malattia dalla quale immaginiamo di essere stati curati perché nessuno ai nostri giorni ne rimane vittima.
Cristo è tutto per noi: se vuoi curare una ferita, egli è medico; se sei riarso dalla febbre, è fontana; se sei oppresso dall’iniquità, è giustizia; se hai bisogno di aiuto, è forza; se temi la morte, è vita; se desideri il cielo, è via; se fuggi le tenebre, è luce; se cerchi cibo, è alimento.
Nei confronti di Dio esistono tre distinti atteggiamenti: si può credere, sperare e sperare di non sbagliarsi a credere.
Le religioni e i testi religiosi sono molti;essi si contraddicono e variano fra di loro. Se il problema è di sapere qual è la religione giusta o qual è il testo giusto, la risposta è che la religione giusta e il testo giusto sono quelli che, senza rancore, senza esclusione dell’uno o accettazione dell’altro, lasciano spazio per tutti in uno spirito di imparzialità.
Esiste una causa morale del mondo, per proporci uno scopo finale, conformemente alla legge morale; e per quanto questo scopo è necessario, altrettanto necessario ammettere quella causa: cioè che vi è un Dio.
É stata sempre una caratteristica della religione di affermare -a livello minimale- che vi sono universi o regioni dell’esperienza oltre ciò che è evidente. Tanto che la scienza quanto la religione devono essere intese come sforzi compiuti dall’uomo per protendersi verso il non evidente.
Ricordami a Gesù che mi dia più forza e mi facccia fare sempre la sua Santa volontà.
Persuadiamoci di questa verità: l’amor proprio non muore prima di noi.
Viva Gesù, voi non perirete: egli dormirà, ma a tempo e luogo si sveglierà per restituire la calma.
Tieni nel tuo cuore Gesù Cristo crocifisso e tutte le croci del mondo ti sembreranno rose.
Sia sempre nel nostro cuore e sulla nostra bocca la meditazione della sapienza e la nostra lingua esprima la giustizia.
Dio è vero, ma forse creato da noi.
Quando i limiti sono trascesi viene a mancare il riferimento all’esperienza possibile, così l’uomo cade nelle “inevitabili illusioni della ragione umana”.
Riposate in me credendo alla mia bontà e vi giuro per il mio amore che, dicendomi, con queste disposizioni “pensaci tu”, io ci penso in pieno, vi consolo, vi libero, vi conduco.
Tu non devi essere un predicatore, ma hai una maniera efficacissima per predicare: il buon esempio.
La fede è la più alta passione di un uomo. Ci sono forse in ogni generazione molti uomini che non arrivano fino ad essa, ma nessuno va oltre.
E io ho sempre sentito dire che la religione romana è perduta, se gli uomini si mettono a pensare.