Publilio Siro – Ricchezza & Povertà
All’avaro manca tanto quello che ha quanto quello che non ha.
All’avaro manca tanto quello che ha quanto quello che non ha.
È meglio un povero dall’animo ricco che un ricco dall’animo povero.
La vera ricchezza è quella spesa.
Colui che ha sempre lottato con la povertà conosce quanto estremamente sia conveniente la povertà.
I ricchi hanno ragioni che la ragione della gente comune non conosce.
Tutti dicono che i soldi non danno la felicità, ma non si accorgono di quanto il denaro sia più ricercato.
Forse la vita mi ha donato tanto di tanto, male e bene, bene e male, tanto che ho dovuto pensare e ripensare, per farvi tutti pensare.
La gente è eterna quando c’è un vitalizio da ricevere.
Bambini tutti zitti… shhhh!C’era una volta in un luogo e in un tempo ormai lontano un vagabondo che aveva deciso di rendere la sua vita una favola… bambini… shhhh… ascoltate!Quell’uomo capì che per riuscirci c’era solo un modo, catturare tutte le emozioni e la felicità di momenti felici vissuti con le persone che amava. Grande fu la sua ricchezza. Bambini sappiate che i momenti non tornano più, ma la ricchezza è ad un passo dal cuore, lì dove i sogni regnano e tutto è una favola. E ora dormite miei bambini, non agitatevi, pensate a questo vagabondo, chissà, magari lo incontrerete e anche voi un giorno capirete e sarete come lui. Proprio lì ad un passo dal cuore, perché tutto quello che è importante per voi lo avrete sempre lì, nel caldo dell’anima.
Il potere in mano ad un potente è come quando piove sul bagnato: insignificante, incoerente… il potere in mano ad un debole è come alimentare una fornace alla quale non basta mai legna da bruciare.
C’è chi possiede tutto ma in realtà sa di non aver niente e chi pur non possedendo niente sa di aver tutto.
Ho bussato alla porta del ricco, mi ha chiesto da mangiare!
Questo non lo calcolo come pagamento: ti restituisco un bene già tuo. Stammi bene.
Fermatevi sospettosi e pavidi di fronte ad ogni bene fortuito: l’esca alletta fiere e pesci e li inganna. Li credete doni della fortuna? Sono trappole.
Con i soldi si può comprare un letto, ma non il sonno; libri, ma non l’intelligenza; cibo, ma non l’appetito; gioielli, ma non la bellezza; casa, ma non la famiglia; medicine, ma non la salute; lusso, ma non l’allegria; divertimenti, ma non la felicità; un crocifisso, ma non un salvatore; una chiesa, ma non il cielo.
Un uomo con un grosso conto in banca non può essere brutto.
Non ho mai voluto i soldi del Serpente, né sporcare la sua nobiltà. Un conto in banca riguarda solo chi ce l’ha, e la nobiltà giudica sé stessa.