Richard Dawkins – Morte
Non uno dei tuoi antenati è morto giovane. Si sono tutti accoppiati almeno una volta.
Non uno dei tuoi antenati è morto giovane. Si sono tutti accoppiati almeno una volta.
Nel regno eterno della morte troverai quella pace invano sospirata in questa vita di miserie e di affanno.
Com’è strana la vita mentre un nostro caro smette di soffrire e raggiunge il paradiso per noi che restiamo inizia l’inferno.
Ricordo mio nonno, un contadino: quando gli chiedevo “Cosa fai, nonno?”, rispondeva “aspetto la morte”. Per me non era mai una risposta tragica perché per lui aspettare la morte significava attrezzarsi, nell’ultima parte della vita, ad affrontarla con tutte le armi dell’uomo (lo scherno, l’ironia, la tristezza, l’amicizia, l’amore), ma mai ad esorcizzarla. Noi invece la dobbiamo esorcizzare con i nostri “gesti segreti” perché crediamo solo nei fatti. E di fronte al “fatto della morte”, che non si può controllare perché si è “assenti” nei riguardi di esso, possiamo solo fare scongiuri o “dare i numeri”.
La strada che conduce all’Ade é facile da percorrere.
Quando sogni di morire è meglio che ti svegli.
Il privilegio dei morti: vivere meglio.