Edvania Paes – Ricordi
La primavera più bella della mia vita fu un autunno.
La primavera più bella della mia vita fu un autunno.
C’e una stanza dove non bisognerebbe mai entrare. Nei ricordi.
Nessuno dovrebbe indagare sulla provenienza dei propri sogni, sarebbe come mettere in luce i segreti più reconditi del proprio cuore.
Stringere tra le braccia un ricordo è una grande emozione.
Il passato è passato solo quando non fa più male.
I ricordi, volteggiano nell’aria come coriandoli un frastuono di colori allegri e giocosi poi ricadono, adagiandosi silenziosi tra questi, ve n’è anche neri ricordi belli, tristi, veri.
Sono le persone che mancano, non i ricordi.
Quando perdiamo fiducia in noi stessi, quando il nostro umore altalenante, è peggio delle montagne russe, cerchiamo sempre di aggrapparci al passato. Ma il passato, appunto, è passato, ci dice solo chi eravamo, non chi siamo. Una persona non vive di ricordi, una persona vive di momenti, di sogni. Ed entrambi stanno qui… Qui nel presente.
C’è “quel” ricordo, che non importa quanto vorresti cancellare, non importa quanto male fa all’anima, lui resta, indelebile resta in quella ferita profonda, e non vi è modo di cancellare, non puoi o forse ancora non sei pronta, e resta, maledettamente resta!
Certi profumi, certi colori, certe parole, non si dimenticano mai. Si insinuano a volte anche “prepotentemente” nel nostro cuore e lì restano, come radici impossibili da estirpare. Sì perché noi crediamo di aver dimenticato ma non è così, è tutto lì, “accantonato”, e basta che il pensiero sfugga al tuo controllo e tutto torna alla “ribalta”
Il ricordo tacitamente tormenta, il nostro cuore, ma è nel pensiero di nuove gioie ad esaltarsi, donandoci un sorriso e tanta speranza, per i giorni a venire.
Si dice che il passato bisogna lasciarselo alle spalle e bisogna andare avanti. Ma se potessimo tornare indietro lo faremmo senza pensarci due volte.
I ricordi sono un diario segreto impresso nell’anima!
I ricordi sono dei massi accatastati nell’animo che il tempo può solo scalfire ma mai eliminare completamente.
Poi arriva un ricordo, uno che vorresti cancellare perché fa male troppo male, ma lui è li davanti a te e tu, tu diventi fragile, e, la tua fragilità è in quelle tue maledette lacrime, lacrime piene di dolore… dolore assurdo… che si perdono in quel ricordo.
Invano dissi: addio amore! L’anima che io amai non volle e non potè svincolarsi, ho nel corpo tutte le sue funi tentacoli di emozioni che imprigionano il cuore!
Quanto prima che io diventi solo un ricordo?