Roberto Ceccacci – Figli e bambini
Noi siamo l’infanzia di queste meravigliose creature, sforziamoci di dipingere la loro memoria, faranno di noi la loro coscienza e la nostra eternità.
Noi siamo l’infanzia di queste meravigliose creature, sforziamoci di dipingere la loro memoria, faranno di noi la loro coscienza e la nostra eternità.
È chi cresce troppo in fretta a tornar bambino nel momento meno opportuno.
Quelli che chiamate uomini talvolta sono soltanto bambini alti.
È la prima parola che un bimbo pronuncia, un bisillabo in cui si cela il miracolo dell’esistenza, non esistono occhi così opachi da non brillare al cospetto di uno sguardo materno. Non si è mai troppo adulti, mai sazi d’affetto, per aver bisogno della mamma.
Siamo il frutto di un atto d’amore e siamo al mondo per essere solo amore.
Quando anche il genitore superstite non è più, il cerchio si chiude. Senti mancarti la terra da sotto i piedi, non sei più ramo sei radice, non sei più figlio, viene meno quel senso di protezione, che solo un genitore riesce a dare, non sei più il primo per nessuno, cresci, qualsiasi età tu abbia. Restano i ricordi, tanti, la nostalgia. Resta l’amore che hai ricevuto, quello non muore mai, è lì nel tuo cuore e continua a regalarti emozioni, sensazioni speciali, indimenticabili, straordinarie.
Nel mondo fantasioso dei bambini c’è sempre una realtà nascosta…