Roberto Gervaso – Morte
Chi pensa a quel che dirà in punto di morte vuol dire che non ha nient’altro cui pensare.
Chi pensa a quel che dirà in punto di morte vuol dire che non ha nient’altro cui pensare.
L’uomo muore, quando l’anima carica di esperienza decide di liberarsi dal corpo e trasferirsi in un altro, per trasmettere insegnamenti.Ed è per questo che tutti noi alla morte di un nostro caro, amico o parente non dobbiamo piangere, trasmetterà le lezioni di vita ad un altro corpo, cosicché non si facciano più gli stessi errori.
Non avevo niente contro di loro e non mi avevano fatto niente di male, come altri invece mi avevano fatto per tutta la mia vita.Loro hanno pagato per tutti.
Bisogna morire più volte a se stessi, prima di iniziare a vivere.
Con la morte si finisce in un’altra dimensione: da quella verticale all’orizzontale.
Ho scelto il mio epitaffio: “Inferno: Visualizzato alle ore 18: 43”
Tu che vedi oltre l’orizzonte,continua a guardarmi,e col riflesso dei tuoi occhi,illuminami la via…