Robin Tyler – Omosessualità
Se l’omosessualità è una malattia potrete chiamare al lavoro dicendo: sono ancora gay, non posso lavorare!
Se l’omosessualità è una malattia potrete chiamare al lavoro dicendo: sono ancora gay, non posso lavorare!
Non si può dissertare su certi temi senza l’uso di parole o espressioni popolarizzati dai mezzi di comunicazione di massa o dalle maggioranze contro le minoranze di qualsiasi tipo e natura, anche se esse possono suonare offensive o denigratorie, il che non è il caso della parola “gay”, che almeno per me suona invece dolce, simpatica, fiorita e soprattutto molto naturale.
Io Tarzan, il mio lui Tarzan, Cita adottiva. Noi gay!
Negli ambienti gay io sono molto considerato. Per me è un motivo di orgoglio. Se piaci ai gay vuol dire che in te c’è molta mascolinità.
Per un gay che si dichiara, ce ne sono dieci che non lo fanno, e cento che non l’hanno mai confessato a se stessi.
Un suggerimento ai gay. Visto che di solito le persone usano dire frasi del tipo “vado a cena dai finocchi” oppure “esco con un gay” cominciate a dire “vado a cena dagli etero” oppure “esco con un etero” Cosa cambia? È un po’ come una secchiata di acqua fresca per risvegliare le menti.
Essere gay non è essere diverso. La diversità la vedrà solamente colui che vive “guardando” con gli occhi senza ascoltare il cuore. Essere gay a volte è semplicemente essere migliore di altri perché capaci di amare senza pregiudizi ascoltando il battito del cuore in piena libertà senza ipocrisia di sorte.