Rocco Fierro – Vita
Spesso, quando analizziamo la nostra vita, ci comportiamo come un retrovisore di una macchina. Vediamo solo il passato mentre, il presente, che ci è a fianco, non riusciamo a vederlo.
Spesso, quando analizziamo la nostra vita, ci comportiamo come un retrovisore di una macchina. Vediamo solo il passato mentre, il presente, che ci è a fianco, non riusciamo a vederlo.
Tanto per cominciare si dovrebbe iniziare morendo, e così tricchete tracchete il trauma è bello che superato. Quindi ti svegli in un letto di ospedale e apprezzi il fatto che vai migliorando giorno dopo giorno. Poi ti dimettono perché stai bene e la prima cosa che fai è andare in posta a ritirare la tua pensione e te la godi al meglio. Col passare del tempo le tue forze aumentano, il tuo fisico migliora, le rughe scompaiono. Poi inizi a lavorare e il primo giorno ti regalano un orologio d’oro. Lavori quarant’anni finché non sei così giovane da sfruttare adeguatamente il ritiro dalla vita lavorativa. Quindi vai di festino in festino, bevi, giochi, fai sesso e ti prepari per iniziare a studiare. Poi inizi la scuola, giochi con gli amici, senza alcun tipo di obblighi e responsabilità, finché non sei bebè. Quando sei sufficientemente piccolo, ti infili in un posto che ormai dovresti conoscere molto bene. Gli ultimi nove mesi te li passi flottando tranquillo e sereno, in un posto riscaldato con room service e tanto affetto, senza che nessuno ti rompa i coglioni. E alla fine abbandoni questo mondo in un orgasmo!
Se vuoi vivere in innocenza, cerca la solitudine.
Non voglio predicare la dottrina della tranquillità ignobile, ma quella della vita intensa.
È più difficile dire qualcosa di sbagliato convinti che sia la cosa giusta o dire qualcosa di giusto pensando di sbagliare?
Impossibile è solo la parola possibile con un imprevisto all’inizio, superalo e sarà solo possibile.
Chi vuole insegnare all’uomo a morire in realtà gli insegna a vivere.