Rosa Cassese – Accontentarsi
Il giorno “muore” lentamente solo per i pigri, gli indolenti, i nullafacenti; se, ti adoperi, per lasciare un’impronta, quel giorno vivrà “eternamente” in un gesto, uno scritto, un affetto.
Il giorno “muore” lentamente solo per i pigri, gli indolenti, i nullafacenti; se, ti adoperi, per lasciare un’impronta, quel giorno vivrà “eternamente” in un gesto, uno scritto, un affetto.
Non c’è vita senza ostacoli. Ma le esperienze ci insegnano a superarli. Quando gli ostacoli si ripetono e si sanno affrontarli il problema non si pone più. Per questo questo la nostra esperienza è preziosa, e ci insegna a superare le difficoltà. Gli ostacoli ci possono essere di ogni genere ma se li ripetiamo quello che conta non è il fine ma il mezzo. Una strada in salita è faticosa, molte volte porta nei cieli e anche in paradiso, Una via in discesa è sempre facile da percorrere ma quasi sempre porta agli inferi. Nessuno andrà in paradiso con gli occhi asciutti senza lacrime. Ma tutto questo è in relazione alla nostra persona e al modo di affrontare le sfide che la vita ci pone ogni giorno, che ci porteranno ai traguardi che ci stanno più a cuore.
Accontentarsi è solo un modo di misurarsi con la sconfitta facendole credere di essere aumentati…
Anche la sola illusione di essere liberi, e il cielo poter osservare può far indossare le ali.
Chi riesce a fare di necessità virtù rischia di trovare sulla sua strada chi fa della virtù degli altri il mezzo per arrivare alla soddisfazione delle sue di necessità.
Si dice che: dopo la tempesta arriva sempre l’arcobaleno, sembra una frase fatta ma è così. Succede un po’ a tutti di attraversare dei e periodi dove ci si sente fuori posto, ma sono proprio questi momenti che ci regalano la singolarità, momenti dove ci possiamo ascoltare. Sono momenti di crescita. L’esperienza non c’è la da la quantità degli anni perché ci sono tante persone con tanti anni di esperienze, che restano più stupidi di prima. L’esperienza secondo me nasce dai profondi dolori, dolori che devi imparare a gestire, e gestendo gestendo entri in un mondo particolare. In questo mondo si scopre l’Essenza della vita, ma sopratutto di se stessi, e allora si ha l’impressione molte volte di sentirsi stupidi, invece di sentirsi stupidi dell’ampiezza del proprio essere. Perciò, non sentiamoci stupidi. Mai.
Insegnavo a Bolzano per cui dovevo viaggiare in continuazione, dovevo impegnare dei soldi che scarseggiavano prima di ricevere il “primo” stipendio. Dopo un mese di permanenza presso questi parenti, ricevendo finalmente la busta paga della cifra di 145 mila lire, comincio a fare progetti e sogni. Mi metto di nuovo alla ricerca minuziosa di una camera o un mini-appartamento e finalmente riesco a trovare una degna sistemazione presso una signora, di origini veronesi, a Laives; in questa misera ma confortevole stanza, comincio a sentirmi, come è giusto che sia, libera di sognare, respirare, vivere, mangiare quello che mi piace, quando e come voglio, senza centellinare ed aspettare che te lo mettessero quasi in mano (per il mio modo di essere)…