Rossella Porro – Religione
Trovo estremamente sciocco parlare di intelligenza di fronte alla fede. Abdica alla propria chi si professa fedele? Io credo che ne sia privo colui che ride dell’altrui sentire.
Trovo estremamente sciocco parlare di intelligenza di fronte alla fede. Abdica alla propria chi si professa fedele? Io credo che ne sia privo colui che ride dell’altrui sentire.
Lo spirito religioso si adatta ad ogni nuova scoperta, dopo averla demonizzata di anatema. Rettifica, riscrive, reinterpreta. […] La logica clericale macina ogni contraddizione e annulla la rimozione di ieri, ormai inservibile, con nuove e più sofisticate rimozioni.
Per spiegare la morte di Dio e del suo regno c’è la scienza, la matematica, ma anche, se si vuole, una poesia amara e lontana, la poesia del non ritorno: vuole a tutti costi, a costo della vita di tutti i mondi, vuole vestirsi dei morti il Figlio delle sfere celesti, la mensa è la sua perdizione, non la salvezza, è la malattia, non la cura, è il problema, non la soluzione. E tuttavia qui non può essere altrimenti, la realtà ha sempre avuto denti. Splendenti di grazie ed eternità rapite e assassinate, cadono gli angeli come meteore infuocate divorandosi a vicenda; improvvisamente bruciato l’universo fino all’ultima candela.
Capì che oltre alla vita materiale di cui s’era contentata fino allora, c’era una vita spirituale. In questa vita spirituale si penetrava per mezzo della religione, ma non quella che fino all’infanzia avevano insegnato a Kitty e che consisteva nell’andare alla messa e ai vespri, alla casa delle vedove, dove s’incontravano persone di conoscenza, e nell’imparare a mente testi slavi col pope: una religione superiore, piena di mistero, che si collegava a idee alte, a sentimenti puri, ad una fede che non era un dovere ma uno slancio d’amore.
Le parole non le porta via il vento, esse s’insinuano lentamente sottopelle, lasciando solchi indelebili…
L’arte e la religione sono, dopo tutto, due strade attraverso le quali gli uomini fuggono dalla realtà concreta nel desiderio dell’estasi.
Siamo responsabili delle nostre parole, non delle interpretazioni che gli altri ne danno.