Roy Arundhati – Morte
È strano come a volte il ricordo della morte sopravviva molto più a lungo della vita che essa ha rubato.
È strano come a volte il ricordo della morte sopravviva molto più a lungo della vita che essa ha rubato.
Morte non è il cessare della vita, così come la notte non interrompe il giorno.
È inutile lamentarsi sopra una tomba; e il passato è come una tomba che non rende più i suoi morti.
Quale artista muore con me!
Questa tradizione umana del 2 novembre, abbellire le tombe, comprare fiori, per me non è cristiana; penso alle parole di Gesù: “Lasciate che i morti seppelliscano i loro morti”. Pregare per chi ha già lasciato la Terra, questo è cristiano, questo è credere. Per chi ha fede, la morte del corpo è un passaggio dalla vita carnale alla vita eterna; la vera morte è quella dell’anima, non del corpo che la ospita per fare esperienza terrena; l’anima muore a causa del male che facciamo e di cui non ci pentiamo, ma potrà vivere se faremo del bene e saremo capaci di Amare come Dio, e da Dio.
Professori: i sopravvissuti in un mondo in macerie (meglio la morte).
Non piangerò più, ricorderò la tua vitalità, sarà il mio segreto di successo nella vita.