Sabina Patruno – Stati d’Animo
Il silenzio che ho riservato a te cela più di mille parole.
Il silenzio che ho riservato a te cela più di mille parole.
Chi possiede l’ottimismo e l’umiltà nella vita ha in sé una grande forza d’animo.
Non pretendo di essere capito ma pretendo rispetto per aver scelto di essere me stesso.
Perché le persone interessanti sono così poche? Con tanti milioni, perché sono così poche? Dobbiamo continuare a vivere con questa specie noiosa e monotona? Sembra che il loro unico gesto sia la Violenza. In quello sono bravissimi. Brillano. Luccicore di merda, che ci ammorba ogni possibilità. Il problema è che devo continuare a interagire con loro. Almeno se voglio che le luci continuino ad accendersi, che mi riparino il computer, se voglio tirare lo scarico del cesso, se devo comprare le gomme nuove, farmi togliere un dente o farmi tagliare la pancia, devo continuare a interagire. Ho bisogno di quegli stronzi per le piccole necessità, anche se loro, in sé, mi fanno inorridire. E inorridire è una parola gentile.
E poi ti accorgi di avere, nonostante tutto, ancora in bocca il sapore dell’amore per tutte le cose che fai.
A volte passo dall’euforia alla tristezza, o da un fiume di lacrime a una risata quasi isterica, oppure dalla dolcezza all’aggressività in un batter d’occhio e tutto alla velocità della luce. Sono fortemente instabile, una vita non mi basta per capirmi.
Conoscerti è incontrare un’immagine senza tempo e senza passato, in un mondo sordo ai richiami che sembra riderne attraverso la mezza luna bugiarda di un cielo lucido di lacrime. La notte ti culla in una pennellata di blu e tu steso in contro alle stelle scaldi con un sorriso il vento impaziente che venga il sole. Trasportate dall’infinito cadono le ore sulle tue mani mascherando l’incertezza del nuovo giorno e le dita scivolano lente tra le corde, riflettono tra due accordi di silenzio, tremano poi dove forse tutto ha senso.