Salvatore Grieco – Lavoro
Dio esiste! È, perciò, colpa grave offendere il proprio compagno di lavoro mentre prega, poiché il suo Altissimo è lo stesso nostro Creatore.
Dio esiste! È, perciò, colpa grave offendere il proprio compagno di lavoro mentre prega, poiché il suo Altissimo è lo stesso nostro Creatore.
Ho vent’anni, sono bella, intelligente e dinanzi a me vedo paura e buco nero, con il rischio di finire con un lavoro che abbia come sfondo il contratto a tempo determinato.
Gli imprenditori sono talmente stupidi che da una parte vorrebbero farvi spendere sempre di più e dall’altra pagarvi sempre di meno.
L’insopportabile fatica di non far niente.
Il migliore amico dell’uomo è il suo lavoro. Quello che gli piace, che gli da da mangiare e quello che fa con passione.
Il marinaio incapace sbaglia un nodo, il comandante incapace affonda la nave.
– Non posso fare altrimenti – rispose Levin. – Tu fà uno sforzo e mettiti dal punto di vista di un campagnolo come me. Noi, in campagna, facciamo di avere le mani adatte a lavorare: perciò ci tagliamo le unghie e, a volte, anche ci rimbocchiamo le maniche. Qui invece si fanno crescere le unghie più lunghe che possono e si attaccano ai polsini dei bottoni che paiono piatti per non poter fare nulla con le mani.- Questo vuol dire che non si ha bisogno di fare lavori manuali. Si lavora col cervello…- Forse. Ma tuttavia mi sembra strano, come mi sembra strano che mentre noi campagnoli facciamo di tutto per abbreviare i nostri pasti e poter tornare subito al lavoro, qui tu ed io facciamo di tutto per allungare il pranzo e mangiar molti piatti senza saziarci. Perciò mangiamo le ostriche…- Già, naturalmente – replicò Stepan – ma questo è lo scopo della civiltà: far di ogni cosa un piacere.- Se questo è lo scopo della civiltà, preferisco restare un selvaggio.