Salvatore Spagnolo – Stati d’Animo
E nel pensare altrui dove spesso trovi nascosto il tuo!
E nel pensare altrui dove spesso trovi nascosto il tuo!
Non è l’attesa che sfinisce, ma è la delusione dopo l’attesa che uccide.
“La sua malattia è diventata più seria dopo il mio ictus. Per Clio è stato difficile, come lo sarebbe stato per chiunque. Era convinta che le sarebbe successo qualcosa di orribile. Prima Justin, poi io. Secondo lei ci aveva persi entrambi. Ha cominciato ad avere delle paure. Prima erano poco significative, incubi passeggeri che non interferivano con la sua vita quotidiana, ma poi sono peggiorate al punto che il minimo mal di testa si trasformava per lei in un tumore al cervello. Un mal di schiena in un tumore alle ossa. Un ritardo in un incidente mortale. Si aspettava sempre una disgrazia. Era un comportamento irrazionale. Dapprincipio non ci facevo molto caso.”[…]”Con il passare del tempo, però, mi sono reso conto che c’era qualcosa che proprio non andava. Lei piangeva in continuazione, veniva da me a mostrarmi ogni gonfiore, neo, lentiggine che pensava le fosse comparso sul corpo. Un neo era un melanoma, un livido il segno di qualche malattia mortale. Non dormiva. Perdeva peso. Io non sapevo che fare per aiutarla e mi era difficile stare a guardare.”
Siamo tutti matti, chi più chi meno certo, ma la sostanza non cambia. Matti per un amore, per un cantante, per una squadra di calcio, per la politica, per rompere le palle alle persone e dopo c’è chi è matto e basta, sono quelli che hanno deciso di non fossilizzarsi su un argomento ma di spaziare a 360 gradi. Del resto siamo nati predisposti alla follia, perché ci dovremmo limitare?
Le cose belle stregano, ma le cose sincere e semplici conquistano il cuore degli uomini seri.
Conoscerti è incontrare un’immagine senza tempo e senza passato, in un mondo sordo ai richiami che sembra riderne attraverso la mezza luna bugiarda di un cielo lucido di lacrime. La notte ti culla in una pennellata di blu e tu steso in contro alle stelle scaldi con un sorriso il vento impaziente che venga il sole. Trasportate dall’infinito cadono le ore sulle tue mani mascherando l’incertezza del nuovo giorno e le dita scivolano lente tra le corde, riflettono tra due accordi di silenzio, tremano poi dove forse tutto ha senso.
E adesso dimmi come ti senti dopo aver ferito, ingannato un cuore sincero? Al tuo posto proverei vergogna. Quelli come te sono consapevoli delle loro azioni, se ne fregano del male che infliggono. Chiedete scusa solo quando vi fa comodo, ed è lì che la gente dovrebbe imparare a restituirvi il male, a volte basta un secco “no”, al resto… ci penserà la vita.