San Pio da Pietrelcina (Padre Pio) – Tristezza
E fuggi la tristezza, perché questa entra nei cuori che sono attaccati alle cose del mondo.
E fuggi la tristezza, perché questa entra nei cuori che sono attaccati alle cose del mondo.
Il dolore per l’assenza di chi per noi era fonte di gioia e d’amore, diventa ancora più lacerante in occasioni solenni. Non c’è festività in grado di colmare i vuoti interminabili generati dall’assenza di una madre. Solo il pensiero di poterla un giorno riabbracciare, rende più lieve questo dolore.
Alterno momenti di insensata euforia a momenti di sensata malinconia.
Siamo come automi comandati dalla società e condannati all’infelicità.
I ricordi tristi sonnecchiano per tanto tempo in una delle innumerevoli caverne del ricordo, stanno li anche per anni. Per decenni, per tutta una vita. Poi, un bel giorno, tornano in superficie, il dolore che li aveva accompagnati è di nuovo presente, intenso e pungente come lo era quel giorno di tanti anni fa.
L’amore vero è sempre quello non corrisposto dall’altra parte.
Mi sento vuota, non riesco a pensare, a scirvere, mi dico che è solo un momento poi passerà, che può capitare di perdersi tra i pensieri e annullarsi, che almeno una volta nella vita capita a chiunque di non aver voglia di fare nulla, ma il suono di queste parole che mi ripeto da giorni, suona falso anche alle mie orecchie.