Sara Brillanti – Ateismo
Ho scelto l’ateismo per non incolpare o lodare nessun Dio che ancora non ho visto.
Ho scelto l’ateismo per non incolpare o lodare nessun Dio che ancora non ho visto.
Certo che Dio è davvero un pessimo scrittore: il suo romanzo è presente in quasi tutte le case di quelli che dovrebbero essere i suoi fan, eppure nessuno se lo fila. Infatti è più facile trovare un cristiano che abbia letto Harry Potter, piuttosto di uno che conosca a fondo la Bibbia.
Quando siamo soli si pensa che l’essere soli sia il problema più grosso del mondo. Poi siamo in due e non c’è cosa peggiore del sentirsi soli e non esserlo.
Cose come “Dio”, “anima”, “karma”, “destino” e via dicendo, non sono altro che il tentativo…
Chi si qualifica ateo è uno che non crede nemmeno in se stesso.
Presto ci sarà l’ondata di auguri per Pasqua, l’ennesima festa pagana (in lode a Eostre, dea della primavera) di cui i cristiani si sono appropriati per motivi politici e opportunistici, grazie a Costantino e al concilio di Nicea. Altro che “radici cristiane”, le uniche radici che i cristiani hanno tra le mani, sono quelle che hanno strappato dai culti pagani.
La religione è inginocchiarsi tutta la vita a testa bassa innanzi a un statua fredda. La fede invece è volersi bene.