Serena Cerullo – Morte
Fin che c’è morte c’è speranza.
Fin che c’è morte c’è speranza.
Un conto è morire, un conto è parlare di morte.
La paura della morte rende l’uomo un essere metafisico.
La morte sta nascosta negli orologi (…) è il tempo, il tempo della individuazione, della separazione, l’astratto tempo che rotola verso la sua fine.
Dopo la morte attendono gli uomini cose che essi non sperano né immaginano.
L’unico punto debole della morte è la memoria. Un ricordo ha straordinarie capacità di sopravvivenza, sorride beffardo di fronte ad essa mentre assapora il sale di una lacrima.
La morte non è nel non poter più comunicare, ma nel non poter più essere compresi.
Un conto è morire, un conto è parlare di morte.
La paura della morte rende l’uomo un essere metafisico.
La morte sta nascosta negli orologi (…) è il tempo, il tempo della individuazione, della separazione, l’astratto tempo che rotola verso la sua fine.
Dopo la morte attendono gli uomini cose che essi non sperano né immaginano.
L’unico punto debole della morte è la memoria. Un ricordo ha straordinarie capacità di sopravvivenza, sorride beffardo di fronte ad essa mentre assapora il sale di una lacrima.
La morte non è nel non poter più comunicare, ma nel non poter più essere compresi.
Un conto è morire, un conto è parlare di morte.
La paura della morte rende l’uomo un essere metafisico.
La morte sta nascosta negli orologi (…) è il tempo, il tempo della individuazione, della separazione, l’astratto tempo che rotola verso la sua fine.
Dopo la morte attendono gli uomini cose che essi non sperano né immaginano.
L’unico punto debole della morte è la memoria. Un ricordo ha straordinarie capacità di sopravvivenza, sorride beffardo di fronte ad essa mentre assapora il sale di una lacrima.
La morte non è nel non poter più comunicare, ma nel non poter più essere compresi.