Silvana Stremiz – Guerra & Pace
La pace non conosce distinzioni di razze, religioni o culture. Ha un solo colore: quello dell’amore.
La pace non conosce distinzioni di razze, religioni o culture. Ha un solo colore: quello dell’amore.
Credere in Dio dovrebbe renderci più buoni e più umani, non più bastardi dentro e fuori.
Uno schianto con l’anima a pezzi è pur sempre meglio di una vita insipida senza amore.
Quando ci innamoriamo e in questo amore investiamo sogni progetti speranze, ci è difficile accettare la fine e a volte vogliamo continuare ad investire piuttosto che voltare pagina e iniziare daccapo con un nuovo sogno magari più fruttuoso. Tutto questo per non rendere ridicolo il passato o per non ammettere la fine di “un grande amore” e non sentirsi sconfitti.
Sii sempre intermediario di pace e non di guerra, anche i colori assumono toni malinconici quando regna l’odio. Lascia volare libera dal tuo cuore la colomba dell’Amore.
Non si può separare la pace dalla libertà perché chi non è libero non può essere in pace.
Dire e insegnare che la guerra è un inferno e basta è una dannosa menzogna. Per quanto suoni atroce, è necessario ricordarsi che la guerra è un inferno: ma bello. Da sempre gli uomini ci si buttano come falene attratte dalla luce mortale del fuoco. Non c’è paura, o orrore di sé, che sia riuscito a tenerli lontani dalle fiamme: perché in esse sempre hanno trovato l’unico riscatto possibile dalla penombra della vita. Per questo, oggi, il compito di un vero pacifismo dovrebbe essere non tanto demonizzare all’eccesso la guerra, quanto capire che solo quando saremo capaci di un’altra bellezza potremo fare a meno di quella che la guerra da sempre ci offre. Costruire un’altra bellezza è forse l’unica strada verso una pace vera.