Silvana Stremiz – Morte
L’uomo teme la morte eppure non dovrebbe. Il nulla non può far paura.
L’uomo teme la morte eppure non dovrebbe. Il nulla non può far paura.
All’improvviso te ne sei andato,nemmeno il tempo per un ultimo addio.Sei volato lassù dal Buon Dio,e a tutti noi hai lasciato un gran vuoto.Come vorrei tornare indietro anche solo per un istante,il tempo per dirti grazie.
Non ci sono parole più potenti di un “ti amo” per mettere in fuga un uomo.
Un amico è quello che scende in campo con te, sempre, anche a costo trovarsi pieno di lividi e schegge nel cuore.
A volte si dice la verità perché non vi è altra scelta.
Qualsiasi cosa sua le provocava il pianto: il pigiama sotto il guanciale, le pantofole che le erano sempre sembrate da infermo, il ricordo della sua immagine che si spogliava in fondo allo specchio mentre lei si pettinava per coricarsi, l’odore della sua pelle che avrebbe persistito sulla sua a lungo dopo la morte. Si fermava a metà di qualsiasi cosa stesse facendo e si dava un colpo con la mano sulla fronte, perché all’improvviso ricordava qualcosa che aveva dimenticato di dirgli. Le venivano in mente di continuo le tante domande quotidiane a cui solo lui avrebbe potuto rispondere. Una volta lui le aveva detto una cosa che lei non riusciva a concepire: gli amputati sentono dolori, crampi, solletico, alla gamba che non hanno più. Così si sentiva lei senza di lui, sentendolo dove non c’era più.
Nella vita esiste qualcosa di molto più brutto della morte fisica. La morte dell’anima.