Silvana Stremiz – Stati d’Animo
Credo che alcuni dolori siano troppo grandi per chiunque.
Credo che alcuni dolori siano troppo grandi per chiunque.
La mia casa è sempre ordinata. Ma i miei pensieri sono ribelli, sempre nel caos. Penso non ci sia un posto adatto per loro.
Libertà, quella che devi aiutare a nascere nei tuoi infiniti spazi interiori, l’unica vera forma di libertà che, se coltivata, possa definirsi tale. Che si sbarazzi di dipendenze, di pregiudizi, di mode imposte e di falsi miti, che non viva di apparenze né di superfici.
Io rifarei tutto, anche questo. Non fu un errore ma solo uno sbaglio non calcolato, qualcosa a cui non ero preparata, ma se gli sbagli sono così vorrei farne all’infinito.
Non sono fedele al passato. Non dimentico nulla, neanche un treno passato troppo in fretta, uno dei miei gatti scomparsi nel nulla, un ricamo floreale su gente senza istruzione ma che riesce a stupirti più di un intellettuale di professione. Siamo il risultato di un passato, è vero, ma rimanere aggrappati a qualcosa che è già stato può trasformarci in statue di sale.
E ripenso ogni dì, se non ci fosse il dolore, il mondo sarebbe diverso? La vita sarebbe diversa? Si lo sarebbe! Saremmo incapaci di filtrare gli eventi e dargli valore autentico, saremmo privi di emozioni. Involucri inattivi senza emotività. Perché il dolore ci cambia in meglio. Perché a volte è nei posti più lugubri e scuri, che la luce brilla di più ed illumina d’immenso ciò che la circonda.
La nobiltà dell’essere emerge tutta dalla copiosità delle sue lacrime.
La mia casa è sempre ordinata. Ma i miei pensieri sono ribelli, sempre nel caos. Penso non ci sia un posto adatto per loro.
Libertà, quella che devi aiutare a nascere nei tuoi infiniti spazi interiori, l’unica vera forma di libertà che, se coltivata, possa definirsi tale. Che si sbarazzi di dipendenze, di pregiudizi, di mode imposte e di falsi miti, che non viva di apparenze né di superfici.
Io rifarei tutto, anche questo. Non fu un errore ma solo uno sbaglio non calcolato, qualcosa a cui non ero preparata, ma se gli sbagli sono così vorrei farne all’infinito.
Non sono fedele al passato. Non dimentico nulla, neanche un treno passato troppo in fretta, uno dei miei gatti scomparsi nel nulla, un ricamo floreale su gente senza istruzione ma che riesce a stupirti più di un intellettuale di professione. Siamo il risultato di un passato, è vero, ma rimanere aggrappati a qualcosa che è già stato può trasformarci in statue di sale.
E ripenso ogni dì, se non ci fosse il dolore, il mondo sarebbe diverso? La vita sarebbe diversa? Si lo sarebbe! Saremmo incapaci di filtrare gli eventi e dargli valore autentico, saremmo privi di emozioni. Involucri inattivi senza emotività. Perché il dolore ci cambia in meglio. Perché a volte è nei posti più lugubri e scuri, che la luce brilla di più ed illumina d’immenso ciò che la circonda.
La nobiltà dell’essere emerge tutta dalla copiosità delle sue lacrime.
La mia casa è sempre ordinata. Ma i miei pensieri sono ribelli, sempre nel caos. Penso non ci sia un posto adatto per loro.
Libertà, quella che devi aiutare a nascere nei tuoi infiniti spazi interiori, l’unica vera forma di libertà che, se coltivata, possa definirsi tale. Che si sbarazzi di dipendenze, di pregiudizi, di mode imposte e di falsi miti, che non viva di apparenze né di superfici.
Io rifarei tutto, anche questo. Non fu un errore ma solo uno sbaglio non calcolato, qualcosa a cui non ero preparata, ma se gli sbagli sono così vorrei farne all’infinito.
Non sono fedele al passato. Non dimentico nulla, neanche un treno passato troppo in fretta, uno dei miei gatti scomparsi nel nulla, un ricamo floreale su gente senza istruzione ma che riesce a stupirti più di un intellettuale di professione. Siamo il risultato di un passato, è vero, ma rimanere aggrappati a qualcosa che è già stato può trasformarci in statue di sale.
E ripenso ogni dì, se non ci fosse il dolore, il mondo sarebbe diverso? La vita sarebbe diversa? Si lo sarebbe! Saremmo incapaci di filtrare gli eventi e dargli valore autentico, saremmo privi di emozioni. Involucri inattivi senza emotività. Perché il dolore ci cambia in meglio. Perché a volte è nei posti più lugubri e scuri, che la luce brilla di più ed illumina d’immenso ciò che la circonda.
La nobiltà dell’essere emerge tutta dalla copiosità delle sue lacrime.