Silvana Stremiz – Stati d’Animo
Con il dolore mi sono fortificata, ripresa, a volte con fatica. Ma ha reso più intenso poi il momento della felicità, seppure di breve durata.
Con il dolore mi sono fortificata, ripresa, a volte con fatica. Ma ha reso più intenso poi il momento della felicità, seppure di breve durata.
I pensieri tristi sono ombre fugaci, piccole nuvole passeggere che svaniscono con un colpo di vento nell’azzurro nitido del cielo. Molte volte dimentichiamo l’immensità della nostra vita e lasciamo che la nostra capacità di reagire di fronte agli ostacoli venga influenzata da alcuni stati d’animo provvisori.
La fede è un percorso dove molti strada facendo si perdono.
C’è chi vive il piombo e chi vive l’oro, entrambi sono tempi che ci appartengono. Ciò che accomuna questi due momenti sono l’egoismo, la meschinità, la grettezza, l’individualismo che assumiamo in entrambi. Il piombo col suo peso ci anestetizza da ogni sensorialità, costruendo un granitico cinismo; l’oro ci rende avidi, paurosi di poter perdere le nostre ricchezze e altrettanto cinici per le sofferenze altrui, come se il male degli altri potesse contaminarci e farci cadere in povertà. Entrambi i tempi si esprimono con l’urlo primordiale che è dentro noi, la voce straziante dei no al male del mondo che si risveglia.
O mio amato, quanto meglio sarebbe che il tuo amore fosse un po’ meno sicuro di me! Sarebbe forse più sollecito. Ma è perché ti ho dato tanta sicurezza che ora soffro della tua noncuranza.
Odio i “prenditi cura di te”, “cerca di essere felice anche senza di me”, i “non ti merito”. Li odio perché il più delle volte vorremmo che fosse “quella” persona a prendersi cura di noi, a renderci felici. Ma loro non sanno che le persone non cambiano i sentimenti a seconda delle frasi di circostanza. Dovrebbero imparare di più a dire’mi prenderò cura io di te, ci sono e resterò anche se non sarà facile.
Chi non è disposto ad amare non vale la pena che faccia lo sforzo di…