Silvana Stremiz – Stati d’Animo
Con il dolore mi sono fortificata, ripresa, a volte con fatica. Ma ha reso più intenso poi il momento della felicità, seppure di breve durata.
Con il dolore mi sono fortificata, ripresa, a volte con fatica. Ma ha reso più intenso poi il momento della felicità, seppure di breve durata.
È molto più facile dubitare che credere!
È violenza anche costringere il prossimo a vivere.
Il cuore con troppa facilità nei momenti difficili tende a chiudersi e trattenere il respiro, il dolore si acutizza e diventa l’unico modo di vivere, non è vita… con un po’ di forza si può camminare incontro al vento, andare a respirare l’aria salmastra del mare o semplicemente alzare gli occhi ed inebriarsi di cielo, imparare a respirare, ad ascoltare il silenzio del cuore per ritrovare la forza e volare di nuovo.
La risata violenta in un contesto modesto accoglie l’eco di un antico dolore.
Prima mi arrabbiavo adesso so che non serve è solo fiato sprecato, del resto non puoi pretendere, che un sordo senta, che un cieco veda e che un muto parli. E qui tutti fanno i ciechi ma vedono, fanno i muti ma parlano. Magari non sono sordi ma non ci sentono.
Odio, “Oh Dio”, che sentimento forte c’hai lasciato: nel nutrirlo ti fa sentire vuoto e nel covarlo ti fa morire l’animo.