Silvano Agosti – Figli e bambini
Sei andato a scuola e ti hanno detto “siedi al tuo posto”, e già lì hai smesso di credere che il tuo posto sia dappertutto.
Sei andato a scuola e ti hanno detto “siedi al tuo posto”, e già lì hai smesso di credere che il tuo posto sia dappertutto.
Sono i no a fare diventare adulti i nostri figli. I troppi sì li viziano.
Ti amano dal giorno in cui scoprono la tua esistenza. Ti amano in modo spropositato, incondizionato e senza limite. Ti rispettano e ti conducono verso ciò che di più caro hanno nel cuore… Trasmettendoti valori e principi che nella vita faranno di te una persona valida. Non dimenticarti mai di loro, perché loro non si dimenticheranno mai di te. Ovunque tu sia, in qualsiasi luogo loro ti ameranno comunque. Nel silenzio, tra le lacrime loro saranno accanto a te. Che tu sia giusto, sbagliato, innocente o colpevole loro ci saranno sempre. Loro sono: la tua mamma e il tuo papà.
I bambini, con la loro innocenza, sono i ritratti di ciò che abbiamo smarrito contaminandoci tra le strade della vita.
Capita a vent’anni di voler spaccare il mondo. E capita sempre a vent’anni di sentirsi un giorno molto, molto, molto inermi. Si capisce che anche per crescere bisogna pagare la vita con le proprie lacrime, lacrime diverse da quelle dei bambini, ma non meno cariche di fragilità, di quella paura che anche i grandi hanno. E un giorno forse si avrà la fortuna di riderne, come anche i grandi, e non solo i bambini, sanno fare.
A dare sempre ragione ai figli, si finisce per non avere alcuna valida ragione.
“Tua…?””La mia cara vecchia mamma, si. È un mese che cerchiamo di tirarla giù, ma deve aver gettato un Incantesimo di Adesione Permanente sul retro della tela. Scendiamo, presto, prima che si risveglino tutti quanti”.”Ma che cosa ci fa qui il ritratto di tua madre?””Non te l’hanno detto? Questa era la casa dei miei genitori. Ma io sono l’ultimo Black rimasto, quindi adesso è mia. L’ho offerta a Silente come Quartier Generale… praticamente è l’unica cosa utile che sono riuscito a fare”