Silvio Berlusconi – Ipse dixit
A Veltroni ho detto: sono il tuo Messia, ti libero dall’abbraccio mortale della sinistra.
A Veltroni ho detto: sono il tuo Messia, ti libero dall’abbraccio mortale della sinistra.
Tutto è numero.
Chi salvo fra Dini, D’Alema, Prodi, Veltroni e Bertinotti? Li butto tutti dalla torre e poi chiedo il Nobel per la pace.
Stavo uscendo dalla droga e dall’alcol, ad eccezione di un bicchiere di Chateau d’Yquem per accompagnare il foie gras a capodanno, e da una vita da rock and roll. Sono andato molto lontano, ho dovuto fare una scelta vita o morte. Ho scelto la vita e la terapia mi ha molto aiutato a capire il mio lato oscuro. Quello che non ci piace di noi stessi spesso ricopre le nostre paure.
Se Hitler fosse vivo e vedesse tutti i programmi tv cupi e noiosi sulla Shoah e sentisse tutti i pianti e i lamenti degli ebrei sarebbe felice. L’unica cosa con la quale possiamo umiliare i gerarchi nazisti, che sono ancora vivi in Sudamerica, e farli imbestialire, è mostrar loro che siamo vivi, che non ci hanno distrutti, che il nostro umorismo non è stato cancellato dalle loro barbarie.
Berlusconi non lo conosco intimamente, ma d’altronde io ho già più di 18 anni.
Mi piace usare parole straniere, soprattutto inglesi, ma non voglio che rovinino la mia fatica di scrivere nel più bel giapponese possibile, bello da leggere.