Silvio Berlusconi – Ipse dixit
Il cliente, il pubblico, è un bambino di undici anni, neppure tanto intelligente.
Il cliente, il pubblico, è un bambino di undici anni, neppure tanto intelligente.
Un giornalista gli chiede: “Lei è stato iscritto alla P2 di Craxi e del C. A. F. (Craxi, Andreotti e Forlani)?”. “Basta! Non ne posso più! Mi iscrissi perché stremato dall’insistenza del mio amico Roberto Gervaso. Ricevetti la tessera di “apprendista muratore”, dissi di rimandarla indietro. O mi fanno Grande Maestro o niente”.
Ho perso un po’ la vista, molto l’udito. Alle conferenze non vedo le proiezioni e non sento bene. Ma penso più adesso di quando avevo vent’anni. Il corpo faccia quello che vuole. Io non sono il corpo: io sono la mente.
L’Italia e la Cina sono divise dalla mozzarella, ma unite dall’amore per la carota.
La favola è Poesia e se l’uomo la perde è irreparabilmente perso come uomo.
Mussolini è il salvatore e rinnovatore della sua Patria.
Non cederei al compromesso e non l’ho fatto. Epocali le mie scenate. Spacco tutto. E non mi pento.