Silvio Squillante – Poesia
L’uomo è figlio e padre allo stesso tempo delle sue lacrime.
L’uomo è figlio e padre allo stesso tempo delle sue lacrime.
InconsapevoleAvvolta dalla scrivania universalmente anonima:Lo sguardo ceruleo, un’esile diafana figura anima,Occhi ammaliati dalla lucida fialetta trasparente:Due gocce arrembano e si colliquano teneramenteNelle due cavità accoglienti, ignee e umettateDue gocce di collirio; ed è l’eponimo del delirio:Quel lucido intervallo che preannuncia la folliaDell’ignaro spettatore catatonico, ammaliatoDal catartico unguento che spaglia dalle orbite;Irrora e accarezza le pallide e rugiadose goteSfiora, si coagula e penetra nella cavità piretica;Le labbra umide e rubizze esaltate dal composto e, L’ospite, nell’estatica diallage, ingorgato nell’onirico deliquio.
La poesia è musica nelle tempie, una melodia che mi rende capace di sentire la vita.
Poesiain mancanza di perfezionelogica vuolealmeno far sentire un soffiomatematico dicoerenza…
Perché preferisco gli aforismi!? Perché a buon intenditore poche parole servono! Le poesie le dico all’orecchio di colui che amo!
La poesia è delle anime vergini, degli angeli, di chi crede. Naturalmente noi non viviamo più all’età d’Omero, e quindi ci è difficile trovare qualcosa in cui credere. Ma ad ogni modo, per essere poeti bisogna tornare a una necessaria condizione d’ingenuità.
Preferisco il ridicolo di scrivere poesie… al ridicolo di non scriverne.