Susan Randall – Poesia
E poi ti accorgi, che la poesia diventa, la tua regola, l’unica regola che ti appartiene!
E poi ti accorgi, che la poesia diventa, la tua regola, l’unica regola che ti appartiene!
L’invidia? Brutta malattia incurabile!
Un giorno mi sveglierò in un prato colorato, con un arcobaleno che sorride. Lo so, è solo un sogno.
Amor che vivi e non vivi, amor dubbioso tu amor che amor non sei!
La letteratura sta alla poesia come la menzogna alla verità.
Or s’io potessi dir quel che non dicoe se potessi far quel che non faccioe se mio nome non fosse d’affacciopei posteri re sarei, e non mendico.La bocca dice ciò che cuor disdice,contraria è mano a ciò ch’istinto detta,così reprime il petto ogni vendettae il vero copre velo di vernice.Se fossi, invece, l’uomo che vorreie se tenessi ciò ch’ora non tengoe se oprassi così, com’io sostengo,pel popolo insuperabile sarei.Se in sala tonda lesto mi portassi,in man qualcosa dal parlare mutoche sempre d’uomo fu ed è temutoe se a occhi chiusi tutti li mirassistatua d’argilla certo guadagnereie questo nome che in nulla tien famapoi ogni lingua ne terrebbe bramach’appeso a frondosa quercia penderei.
Impara a prender tempo, tempo per te stessa, impara a vivere te stessa. In quel tempo che è tuo solo tuo! Impara!