Sara Brillanti – Società
Dove avrei potuto e voluto essere se solo fossi stata quello che non sono stata. Una parte di me odierà e amerà allo stesso tempo, per sempre, i talent.
Dove avrei potuto e voluto essere se solo fossi stata quello che non sono stata. Una parte di me odierà e amerà allo stesso tempo, per sempre, i talent.
La città è un’allucinazione fittizia costruita sopra la realtà del nostro grazioso pianeta.
Essere e agire, l’antitesi di apparire e rimanere a guardare.
La legittima difesa non è un reato punibile né per la legge di Dio, né per la legge degli uomini. Non bisognerebbe mai pentirsi, perché hai difeso te stesso.
La sofferenza non fa distinzione di classe sociale, non vedo perché dovremmo farla noi.
Quando doni hai tutto il mondo vicino. Quando chiedi se va bene hai solo il tuo cane che con te divide un panino.
Lo stato non è lo stato. Lo stato siamo noi.
Le assemblee sono ambienti di meditazione.
Dietro al libro delle facce le persone si muovono.
Mentre i lavoratori onesti si ammazzano per versare i loro contributi allo stato, lo stato dà anch’esso il suo contributo ai lavoratori: contribuisce a far loro la pelle, ad incenerire i loro sogni e i loro esigui risparmi, ed è anche lungimirante, trova cioè il modo per garantire ai pensionati un futuro di merda.
Se in Italia paradossalmente scomparisse la mafia, avremmo un esercito di imprenditori morali dell’antimafia, senza più un’occupazione e una preoccupazione.
Mi guardo attorno e vedo vite che guardano altre vite, senza sapere vivere, anime che si rassegnano a sopravvivere, manichini in balia della società, poche teste che ragionano, pochi volti senza maschera, troppa staticità sulle cose, troppa assuefazione. Vorrei resettare tutto e ripartire, solo da un punto fermo: l’amore.
Esistono diritti e doveri, pretendendo i primi e non rispettando i secondi si calpesta la libertà altrui.
La vera soddisfazione è restare se stessi in un mondo di falsi.
Non si può giocare con la vita dei propri sudditi ed essere giullari e re ai loro danni.
In questa società ci sono poveri e poveracci, i primi sono poveri solo di beni materiali, i secondi di valori e sentimenti.
Sono una spina nel culo della società, perché dentro ho un fuoco che non può essere contenuto in una gabbia a forma di città.