Emilio Rega – Società
Cos’è il popolo se non quello che noi crediamo che sia? Ma è un boomerang, ci si ritorce sempre contro, com’è giusto che sia.
Cos’è il popolo se non quello che noi crediamo che sia? Ma è un boomerang, ci si ritorce sempre contro, com’è giusto che sia.
In questo mondo di furbi l’onestà è un lusso che non posso permettermi.
Si scrive: che Dio vi perdoni per ciò che fate. Si legge: che Dio non vi perdoni per ciò che fate: si spera che senta e provveda.
Ai troppi diritti di troppi corrispondono i troppi doveri di troppi.
Che la giustizia possa fare giustizia è spesso soltanto una speranza, che la malagiustizia possa “giustiziare” un innocente è sempre una certezza.
Questo paese è diventato un manicomio dove i matti pretendono di curare i sani.
Soltanto chi giudica sapendo di non poter essere giudicato può permettersi di giudicare male.
La giustizia non riesce ad essere la risposta dello stato ai crimini, e quando si trasforma in malagiustizia diventa invece il primo dei crimini.
Ormai troppo spesso essere moderati, riflessivi, significa essere perdenti.
Puoi vivere bene tra la gente se riesci a analizzare ogni circostanza.
È proprio vero che l’uomo è un animale sociale: spesso infatti necessita del contatto con il proprio gregge.
Il pour parler dei politicanti.
Per come vanno le cose nel mondo, sembra che il male sia legalizzato e invece il bene viene condannato.
In uno stato che ci vuole schiavi essere liberi almeno nel pensiero non è un piacere, è un obbligo.
Quando lo stato dice che pagherà prepariamoci a pagare.
La piazza crea tiranni, quando il potere vuole questo.
Sentendo gli ultimi fatti direi che l’uomo nel tempo si è evoluto da scimmia a porco.