Cinella Micciani – Speranza
Vivo all’ombra di un sogno, in attesa di un raggio di sole!
Vivo all’ombra di un sogno, in attesa di un raggio di sole!
Se ti chiedo un anelito di speranza, non mi rispondere con la voce dell’incoscienza. La grammatica del cuore coniuga l’infinito di ieri col presente di futuro.
Sei il pensiero più bello, il regalo più grande, la certezza migliore che possa esistere. Anche se da lontano sento che le tue braccia mi proteggono, che il tuo cuore mi riscalda, che i tuoi occhi vegliano su di me. Non esiste sensazione migliore, anche se un abbraccio, ora come ora, non sarebbe male. La distanza mi porta a detestare tutto, a fare sogni, che spero insieme a te si possano realizzare.
Io e te, anime unite da un’amore così grande da infrangere le nostre antiche solitudini; noi due, mano nella mano, camminiamo in un mondo pieno di ostacoli, resi forti dalla consapevolezza che il domani sarà nostro!
Chi campa di aspettative muore illuso.
Ho accettato di essere debole e vulnerabile. Ora mi sento libera, mi sento viva.
Ambiamo all’eternità ignorando l’eternità della nostra storia.
Potrò sempre ricominciare, perché nel domani c’è ancora speranza.
Speranza, come vela tinta di azzurro, si staglia nel cielo del cuore.
Non faccio vedere la mia fragilità. A volte nessuno capisce quanto sensibile io sia: piango si, perché sono umana, di carne e ossa, ho anche un cuore e un’anima. Piango si, perché ho sofferto, e continuo a soffrire. Il mio pianto non è debolezza, anzi è grido, disperazione, perché sono una persona che sogna, lotta, e spera che un giorno qualcuno si accorga che ci sono anch’io in queste mondo.
Alla fine di ogni diluvio, nubifragio o tempesta, le rane escono a fior d’acqua per fare festa.
Il poeta vive di tanta solitudine e un po’ di speranza.
Chiesi alla speranza di non abbandonarmi. lei mi guardò incredula e disse: “sono nei tuoi occhi, nel tuo sorriso incerto. sono nel palpito che muove le tue ciglia. Cercami in quel pensiero che nasce al mattino senza veder tramonto, cercami in una lacrima che non sarà mai ultima, e in quel respiro rotto che ti attraversa l’anima”.
Le panchine vivono la solitudine, sognando un incontro.
Me la godo questa vita un po’ carogna. Me la godo anche se è bugiarda e un po’ ti inganna, perché è l’unica che avrò, è l’unica che respirerò. E se domani riderò o piangerò, non ha importanza: avrò vissuto di speranza.
Siamo tutti alla ricerca di una soluzione finale, di una bramosa aspettativa, che attendiamo ansiosamente, una rivelazione, un cambiamento, un dirottamento del destino, siamo tutti alla ricerca di un qualcosa che muti la nostra vita in meglio. Il problema è che non sappiamo cosa sia.
Sono qui perché se mi arrendo questa volta mi arrenderò tutta la vita.