Spinoza – Religione
Il credo di ognuno va ritenuto santo o empio solo in ragione dell’obbedienza o della riottosità e non in ragione della verità o della falsità.
Il credo di ognuno va ritenuto santo o empio solo in ragione dell’obbedienza o della riottosità e non in ragione della verità o della falsità.
Molti italiani, pur modestamente credenti, ritengono il cattolicesimo un patrimonio nazionale irrinunciabile: La Chiesa, da parte sua ha assorbito virtù e vizi degli italiani, in un condizionamento reciproco che ha fatto della religione una caratteristica subculturale, più che un’adesione di fede.
Vi sono benedizioni di Dio che entrano rompendo i vetri.
L’unica religione che accetto è quella che mi fa riflettere e non impone. Quella che mi fa condividere con gli altri per ricevere dagli altri.
Ogni religione è un paravento per i nostri limiti, e provoca danni alla propria autostima.
Meno si crede in Dio, più si capisce che altri ci credano.
Se Dio fosse buono e non fosse severo, tutti disprezzerebbero la sua bontà; se fosse soltanto severo senza essere buono, i nostri peccati ci condurrebbero alla rovina.