Giulia Guglielmino – Stati d’Animo
Niente è più difficile di dimenticare…
Niente è più difficile di dimenticare…
Chissà se un giorno, guardando negli occhi di chi ti avrà dopo di me cercherai qualcosa che mi appartiene.
L’omerico Ulisse: come lui, mi ero rifugiato in una (provvisoria) sicurezza, potendo dire di essere Nessuno.
I rimpianti sono ricordi vestiti di lutto.
Ci arrabbiamo con le persone che sappiamo di poter battere.
I sadici, per lo meno, non sono indifferenti al male che provocano.
Le parole che non dico sono quelle che non voglio sentire.
Non si è mai sventurati se non per propria colpa.
Della vita di ognuno di noi, fanno parte persone false che attraverso le bugie ti gettano in uno stato di profonda delusione e amarezza.
Ma quando ti viene quella voglia pazzesca di piangere, che proprio ti strizza tutto, che non la riesci a fermare, allora non c’è verso di spiccicare una sola parola, non esce più niente, ti torna tutto indietro, tutto dentro, ingoiato da quei dannati singhiozzi, naufragato nel silenzio di quelle stupide lacrime. Maledizione. Con tutto quello che uno vorrebbe dire… e invece niente, non esce fuori niente. Si può essere fatti peggio di così?
Non sapeva se o quando o dove sarebbe ricomparsa la lettera, ma non aveva importanza. Era sicura che Garrett avrebbe comunque ricevuto il suo messaggio.
Esistono certi luoghi di così rara bellezza e pace, capaci di sciogliere nella loro verità i veli del mondo – che è il mondo degli uomini – sì che quando ne usciamo, il mondo appare fatuo, vanitoso, e quasi tutto appare inutile; purtroppo questa condizione dura per brevissimo tempo che già è il suo ricordo a meravigliarci.
La solitudine è un silenzioso sentiero senza scorciatoie.
Ho cercato nella strada il contatto della folla… ho cercato sorrisi ammalianti negli occhi di altre donne… ho cercato invano qualcosa che mi faccia sentire vivo, ma solo tu hai questo potere… ma non vuoi usarlo…
Esistono tre tipi di silenzi: il primo è quello del rispetto, della devozione, della preghiera; il secondo è quello del dolore, della frustrazione e del pianto; il terzo silenzio è quello dello stupore, della meraviglia, dell’amore. Tra le tante situazioni sicuramente la terza è, sia la più difficile, ma la più sincera e spontanea.
La pazzia più grande è credersi sempre nel giusto.
Il dolore è come una clessidra che esaurito il suo tempo lascia spazio alla speranza ad un’ammica ammalata.