Marghy Ferrara – Stati d’Animo
Siamo in primavera, la natura si risveglia, sboccia la meraviglia del bello, sboccia la vita, eppure certi cervelli non sbocceranno mai.
Siamo in primavera, la natura si risveglia, sboccia la meraviglia del bello, sboccia la vita, eppure certi cervelli non sbocceranno mai.
Il gabbiano che è dentro di me non smetterà mai di sognare e di far sognare chi con le sue ali vuole continuare a volare e i cieli e i mari accarezzare.
Io non bevo più le dolci parole, non mi lusingano i complimenti. Non mi sciolgo come neve al sole per poemi virtuali, sono realistica. Le parole non mi fregano, ma i fatti mi attraggano.
Le cattive esperienze non vanno mai dimenticate, le lasci in un angolo al momento, poi è giusto che sopraggiunga la serenità e le elabori, ne estrapoli una lezione di vita, e la applichi nelle scelte future con maturità. Rinnegare la propria storia è rinnegare la propria vita.
La bellezza è gradita agli occhi. L’emozione è gradita all’anima accarezzando dolcemente il cuore.
I dispiaceri sono gocce di veleno che giorno dopo giorno ci minano la vita.
Il pudore è un velo spesso che non sempre riesce a celare i nostri dispiaceri.
La solitudine è una stanza vuota nella quale ci si chiude volontariamente e dalla quale è difficile riuscire ad uscirne, se non lo si vuole.
Insieme la solitudine è peggiore. L’altro diviene un fardello insostenibile al quale cerchiamo di dare i nostri pochi sentimenti, falsificando con ciò la realtà, e rendendoci più vuoti di qualsiasi profilo.
Se hai un cuore fragile, sensibile, non affezionarti ad una persona se, dopo un po’ che la frequenti, non ti dimostra affetto, è scostante e solo qualche volta ti dimostra una piccola goccia d’interesse. Non fa per te cuore fragile, perché ti distrugge la vita. Lascia perdere quel tipo di persona, non ti merita. Aspetta quella giusta che fa per te.
Avevo tra le mani un bel fiore. Avevo davanti ai miei occhi un fiore raro. E i giorni, mesi, anni, trascorrevano veloci, e cresceva a dismisura l’amore per quel bel fiore. Ma tutto finisce, tutte svanisce come i sogni, e compresi che quel bel fiore era un ramo secco, morto.
Capita che, guardandoti intorno, tu veda tante persone, ma poi succede che noti una persona, la osservi e comprendi che è ricca di tante belle cose, come la sua anima sincera e il suo cuore sensibile, che nemmeno il tempo riesce a sminuire. Ti viene spontaneo donarle un pensiero gentile, come augurargli dolci e sereni sogni. Perché alle belle persone si donano sempre le emozioni più belle, come il meglio di sé.
Sono stanco, stanco dei “sì signore”, della mia vita barattata senza pudore, dei miei sogni che non hanno vita, di tutte le albe attese nei silenzi, come il sorriso di circostanza ed allora cerco riparo nelle parole, quelle parole che in qualche modo scaldano il mio cuore.
Avrei voluto essere molto per te e averti dato di più, ma il tempo che ci è scivolato addosso inesorabile ci ha portato alla fine e ora sono qui a dispiacermi di ciò che avrebbe potuto essere. Ti cerco, chiudendo gli occhi o dentro un’ombra, sono triste senza te vorrei che fossi qui accanto a me e invece mi chiedo dove sei.
Che bello affacciarsi alla finestra e sentire la vicina urlare. Mi fa sentire viva.
Il dolore ti fa leggere dentro, la gioia ti fa guardare fuori. Entrambi servono per completarti.
Sono una creatura insulsa, senza sapore e senza voglie, in un mondo in cui tutti aspirano a più di quello che hanno.