Manuel Santagata – Stati d’Animo
Tutti siamo dei sentimentali nel nostro piccolo, che a volte sovrastano ogni pensiero e ogni altro sentimento anche se più cupo, duro e freddo.
Tutti siamo dei sentimentali nel nostro piccolo, che a volte sovrastano ogni pensiero e ogni altro sentimento anche se più cupo, duro e freddo.
L’amore cerca attenzione, basta un piccolo gesto d’affetto per guarire un cuore ferito.
La realtà in fondo ci spaventa. Con gli occhi chiusi possiamo darle un aspetto più gradevole. Chiudere gli occhi è un po’ come tornare bambini. Chiudendo gli occhi ognuno entra in un mondo che è interamente proprio.
Molti guardano, altri osservano e comprendono, perché il dolore muto ha occhi grandi e profondi.
La realtà ha bussato alla porta dei sogni cancellando le illusioni.
Solo nella mia assenza capirai se desideri la mia presenza.
Ogni istante lo viveva senza il primo strato di pelle, percepiva tutto in profondità, a volte come lama nei solchi dell’anima, a volte come inebriante estasi dei sensi. Solo la musica sprigionata dal silenzio poteva farla vivere, solo quel profumo intenso di petali di passione poteva far ardere ancora il suo cuore.
Il cuore parla e la mente gli sussurra: soffrirai e piangerai se ti lascerai andare ed io sarò qui, e ti dirò ancora una volta “te l’avevo detto.”
Ho chiesto asilo alla mente aspettando che il cuore smetta di sanguinare.
L’essenziale lo scopri quando guardi con occhi che scrutano oltre il davanzale della tua finestra.
Ho una solitudine così affollata da farne due. E tre. Una moltitudine di solitudini, come fossero uniformi speciali da indossare per ogni notte diversa, giorni senza stelle, nelle albe piegate e l’aria chiusa a doppia mandata e il respiro che non è mai chiave.
L’improvviso ha il tempo del battito e lo spazio del sussulto. In mezzo, l’odore delle cose che attrae irrimediabilmente.
La malinconia si nutre di ricordi felici, quando felici non lo si è più.
La solitudine opprime quando non si riesce a costruire la complicità con se stessi.
La depressione bussa sempre alla porta prima d’entrare, l’importante è non aprirle.
Le delusioni ti arrivano come macigni da chi non te lo aspetti, meglio dare il proprio cuore ad un estraneo che ad un parente, sia vicino che lontano.
Molte volte è più facile pensare che qualcuno se ne vada perché non vuol restare, senza vedere l’opposto, ossia che non sempre la scelta più facile è quella di lasciare, ma proprio per il bene che vuoi all’altra persona decidi di aprire le mani e lasciare libera l’altra persona. Ricorda, amica mia, che non sempre il non restare implica amare meno, forse è proprio il contrario, bisogna amare molto una persona per decidere di vederla felice anche se lontano da noi e molti non lo comprendono, vedono il lasciarle andare come una sconfitta, ma solo chi va via sa cosa realmente porta nel suo cuore.