Camminare da sola non mi ha mai fatto paura. Ci sono stata da sola, mi sono ascoltata, cambiata, distrutta e ricostruita. Niente paura, nessun timore o crollo. Ero comunque io a sceglierlo, io a volerlo. Quello che mi fa paura è scegliere qualcuno a cui camminare accanto e sentirmi sola e persa in balia di un sentimento di cui non posso fare a meno, dipendente da una presenza a cui non posso rinunciare. Questo sì. Questo mi fa paura.
La fantasia è quella cosa che certe persone non riescono neanche a immaginare.
Il cuore vive di emozioni, di battiti, di speranze. Si nutre d’amore, di tenerezza, di calore, si arricchisce con la fiducia e la stima.
Avevo un divieto di accesso nella mia testa, e lei era la classica persona che non rispettava la segnaletica.
E se proprio non sono meritate quelle lacrime, tu prova a sorriderci su. Magari scopri che è la via migliore per riprendersi la vita.
L’eco dei tuoi passi, ed è ancora tormento di battiti nel mio cuore.
La delicatezza mostra il sublime danzare sulle punte della forza.
Essere felici? Come si può esserlo sapendo di aver fatto pagare il prezzo a qualcun altro, e come si può esserlo sapendo di aver pagato, perdendo tutto.
La pornografia sta all’erotismo come la distruzione di un tempio alla sua erezione.
Riuscirò a cacciarti da questo cuore, lo farò perché non meriti di nuotare nel mio sangue.
Un vaso di Pandora non può restare sigillato per troppo tempo, senza che ciò che risiede nel suo interno non tenti di scoperchiarlo.
Hai saputo farmi credere a storie tra noi impossibili. Ma è stato così bello sognare ad occhi aperti con te, nutrirmi di quelle emozioni così vere tanto da riuscire a morirti addosso, perché solo con te, avrei potuto vivere la mia più bella favola.
Io di quegli attimi ricordo tutto, anche le emozioni.
Il tuo caldo abbraccio mi avvolge, mi circonda, mi regala fremiti di dolcezza che mi inondano, cuore, mente e corpo.
Improvvisamente mi ero persa. Erano passati anni e tutto mi sembrava scomparso, diverso. Le mie passioni riposte nel cassetto erano diventate arrugginite e una strana stretta al cuore mi aveva fatto capire che forse anch’io ero cambiata. Chi ero? Nessuna risposta. Erano rimasti solo una manciata di giorni prima del mio compleanno e stranamente quest’anno non ne tenevo il conto. La mia decisione era quella di non festeggiarlo. Dovevo essere diversa, passare quel giorno contrariamente dai miei coetanei, con me stessa. Se in un anno non hai ancora appreso una parte di te, allora non si può concludere. Ed io avevo ancora il mio pezzo mancante.
Ho combattuto e lottato per un amore già finito nel tuo cuore. Adesso aspetterò una luce, ma deve essere paradisiaca perché, alle luci terrestri, non credo più.
La serenità è un qualcosa che si degusta in bicchieri da 25 cl.