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Stefano Giuliano – Ricordi

I ricordi non tornano mai se una persona vuole veramente dimenticare…Però se una persona ha bisogno di apprendere dai propri errori, questa si rende conto che i ricordi sono i migliori amici che in quel momento possono aiutare.Invece quando sono i ricordi felici a dover essere riportati alla luce lo si fa cercando di nascondere qualcosa che nel presente ci sta affliggendo.Comunque come tutto anche i ricordi hanno un prezzo…Se tristi, atti ad insegnare, avranno rimorsi e dolore per quello che hanno causato.Se felici, atti a confortare, quando torneremo alla realtà riavremo quello che cercavi di coprire.A noi sta scegliere.

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    Lo so che i ricordi a volte possono fare male. E so anche quanto la mente spesso si impunti nel non voler cambiare le sue rotte. Puoi andare lontanissimo, ma niente di ciò che hai nella mente e nel cuore potrai mai lasciare abbastanza lontano. È difficile non cadere in questa forma “malinconica” che a volte prende, ancora più difficile uscirne, ma anche le lacrime a volte in questi casi sanno farti capire che ne hai versate fin troppe e ora è giusto tornare a sorridere.

  • Tindara Cannistrà – Ricordi

    Vivo di flash, ad occhi aperti ti rivedo in ogni angolo della mia vita, anche se non ci sei mai stato. Rivedo il tuo sorriso ironico mentre gli occhi accompagnano gioiosi la smorfia della tua bocca.Faccio spesso questi sogni, quando sono sola, per strada, sulla macchina, mi torna in mente una battuta, un gesto, uno sguardo e mi ritrovo a sorridere mentre la gente mi guarda stupita. Mi sveglio al mattino e mi chiedo… “starai ancora dormendo?”. Mangio e mi ricordo che non ti piacciono i piselli. Lavoro e mi dico… “sei con Lei adesso?”Lei che avrà i tuoi pensieri dolci, avrà le tue coccole, i tuoi abbracci, le tue carezze. Lei che non farai mai soffrire. Lei che sarà la stella nelle tue notti buie.Lei che avrà tutta la tua vita nelle sue mani ed Io solo un sogno eterno da dimenticare.

  • Monica Cannatella – Ricordi

    Com’era facile da piccola far sparire i dolori. Mi sedevo in un angolo per terra e abbracciavo le mie ginocchia, poi piangevo. Un pianto disperato e liberatorio. Alla fine si tirava su il naso e si pensava: beh, non sarà la fine del mondo. Adesso è tutto maledettamente complicato, così complicato che preferisci pensare che sei troppo grande per abbracciare le tue ginocchia, invece di ammettere che adesso, non sei più in grado di tirare su col naso e andare avanti.