Michele Acanfora – Successo
Il vero vincitore non è colui che vince sempre, ma colui che perde ma continua ad avere il coraggio di mettersi in gioco.
Il vero vincitore non è colui che vince sempre, ma colui che perde ma continua ad avere il coraggio di mettersi in gioco.
Essere vincenti significa continuare a lottare ed inseguire i nostri sogni, nonostante il destino sembra andarci contro chiudendoci le porte della speranza.
Al giorno d’oggi c’è tanta gente che è solo l’ombra di altre… esistenze inutili!
Per molto tempo il mio corpo mi ha fatto sentire a disagio, poi ho fatto di lui un amico e adesso c’intendiamo bene. A ogni modo, le carte sono queste, le accetto senza cercare di guardare il gioco degli altri.
Non diamo spazio a pensieri deboli e di sfiducia, apriamo la nostra mente e il nostro cuore a pensieri di forza e di fede, solo così la vita diventerà un piacevole sogno realizzato.
Il tempo non cancellerà mai le cose belle che hai fatto, esse saranno sempre attorno a te.
L’uomo di successo è colui che emerge, là dove gli altri falliscono.
Alla fine vince sempre chi ha meno paura di perdere.
A Hollywood negli ultimi cinque anni, tutte le giovani attrici come me sono diventate carne fresca per quel perverso meccanismo che è la caccia allo scoop. Ad ogni costo. Considero la parola gossip un termine malsano, spesso oggetto di una vera e propria ossessione. Sono un’attrice e voglio essere considerata come tale.
L’importante non è avere tutto, ma sapere dove cercare.
Avere talento non vuol dire essere bravi, ma straordinariamente naturali!
Intervistatore: Prima persona chiamata quando sei uscito?Marco: Non me lo ricordo. E poi avevo fatto casino col pin del cellulare, che è rimasto inattivo per due giorni!
Il successo è un bel vestito su un corpo che sanguina.
Chi pensa di fare a meno della mia presenza, pagherà lo scotto per la mia assenza!
Penso che ogni giovane star soffra in questo periodo perché non sei più il bambino carino e grazioso di prima. Inizi a crescere, e ti vorrebbero invece tenere piccolo per sempre.
Mi ricordo di quando andavo allo studio di registrazione: c’era un parco al di là della strada e io vedevo tutti i bambini giocare. Piangevo perché mi rendeva triste sapendo che avrei dovuto lavorare.
In questa società le persone “in gamba” sono quelle che portano successo alle trasmissioni alla quali sono invitate. Non conta quello che dici, ma quante persone ascoltano quello che dici…