Susan Randall – Stati d’Animo
E proprio quando pensi che hai smesso di piangere, ecco che ad un tratto, ricominci!
E proprio quando pensi che hai smesso di piangere, ecco che ad un tratto, ricominci!
Io lo so di essere stata forte quando invece avrei dovuto crollare. E magari ho pianto credendomi persa per delle sciocchezze che avrei dovuto, in base a ciò che avevo superato, superare alla grande. È proprio questo il bello delle persone come me, che tengono duro fino alla fine, e poi magari si sciolgono in lacrime dentro ad un abbraccio per quella fatidica “Goccia che fa traboccare il vaso”!
Le illusioni a volte aiutano a vivere, ma uccidono il cuore e l’anima se ci si crede troppo.
Nessuno può covare a lungo pensieri e sentimenti negativi senza nuocere a sé stesso.
Poi guardi il mondo, leggi sentenze negli occhi della gente, pronte a puntare il dito su chi si muove nel “suo mondo” fuori dalle righe di una società conformata, e ti rendi conto che un giudizio, se anteposto ad un fatto, genera mostri. Sempre.
Le cicatrici servono. Servono a ricordare che ci si può far male, che esistono i bastardi. Ma a volte siamo noi, l’unico “bastardo” che abbiamo davvero incontrato. L’unico in grado di farci del male davvero. Ci ricordano che vivere non è semplice, decidere non è semplice. Basta giocare una carta sbagliata e può finire una partita. Le cicatrici servono a renderci più forti e invulnerabili, a costruire muri invalicabili fra noi e il dolore, fra noi e il nostro cuore, fra noi e il mondo, fra noi e le bugie, fra noi e la verità, fra noi e la nostra anima. Le cicatrici sono bastarde, sanguinano all’improvviso e ci riportano indietro nel tempo “di quel dolore”, ma servono a farci crescere, a renderci impenetrabili ad altro dolore. A renderci abbastanza forti da non soffrire ancora.
Quante lacrime ancora ha in serbo per me questa vita che da tempo non sorride più? Quante? Quante lacrime e dolori bruceranno quest’anima ancora? Quante!? Ho smesso di chiedere, eppure ancora chiedo! Mentre le lacrime scivolano nel silenzio, un silenzio che uccide anche il dolore, dolore esistente in queste lacrime che gridano pietà, in questa vita che resta in silenzio, nell’anima che brucia e grida disperata, ti prego basta vita, basta, basta, lasciami andare!