Susan Randall – Stati d’Animo
Non credevo che la fragilità fosse una colpa, ma allora perché questo senso di “colpa” non mi abbandona mai?
Non credevo che la fragilità fosse una colpa, ma allora perché questo senso di “colpa” non mi abbandona mai?
La timidezza è una condizione strana dell’anima, una categoria, una dimensione che si apre la solitudine. È anche una sofferenza inseparabile, come se si avessero due epidermidi, e la seconda pelle interiore s’irritasse e contraesse di fronte alla vita. Fra le compagini umane, questa qualità o questo difetto fa parte di un insieme che costituisce nel tempo l’immortalità dell’essere.
Ti parlavo di me e del mio cuore, poi la delusione ha dato voce ai silenzi.
Voglio ammettere i miei errori e chiedere perdono, solo allora sento di essere in pace con me stesso e con gli altri.
I giorni in cui mi sveglio di buonumore, non ho bisogno del sole: splendo!
Io non voglio il suo profumo tra le lenzuola, io voglio la sua essenza su di me.
Paradossalmente i miei sbalzi d’umore sono la mia rovina e la mia salvezza.