Angela Mori – Vita
La giovinezza è una meraviglia effimera che viene apprezzata solo al sorgere della prima ruga.
La giovinezza è una meraviglia effimera che viene apprezzata solo al sorgere della prima ruga.
Un sorriso sincero è il dono più’ bello che puoi donare alla vita ed essa saprà come ricambiare. Spesso trova una persona che lo ricambia. Apprezza quel sorriso come fossa il dono della vita stessa.
La mia pazienza è infinita fino a che non termina!
Il sentiero della vita è arduo ma la voglia d’arrivare cresce ad ogni nostro nuovo passo e ci accompagna al raggiungimento della meta ambita.
Le cosa facili non mi piacciono. Le lascio a chi è debole d’immaginazione e voglia di fare.
Quando ero piccola vedevo le foto di famiglia in bianco e nero ed ero convinta che nel passato il mondo fosse in bianco e nero. Ora che son grande vedo i colori ma sono convinta che il passato, era a colori il presente in bianco e nero. Più’ nero che bianco!
L’amicizia cosi come l’amore, va coltivata anzi credo che proprio la prima delle due ha bisogno di ancor più di concime dato che non si nutre dell’attrazione fisica.
La merce a buon prezzo la comprano in molti, quella gratis la prendono tutti. I migliori cercano il meglio, le rarità si scambiano tra loro ma mai si vendono.
Tra il mare è l’amore è quasi come non vi fosse differenza: entrambi sanno avere pregi e difetti. Sa essere calmo l’amore cosi come il mare, irruento e rischioso il mare, così come l’amore.
Se non sbagli mai sei il peggiore per tutti quelli che sbagliano. E ti assicuro che tutti sbagliano.
Il problema di noi tutti e che vorremmo tutti come noi.
Uso il cuore solo per vivere e per scrivere, e non per amare. Ne ho solo uno e ci tengo alla sua salute.
Pensieri, desideri ed emozioni spesso celati per paure d’esser scherniti. L’anima mia è la prigione di se stessa.
Sono bugiarda perché’ dico d’esserlo
Siamo angeli tutti uguali, gli uomini e le donne, solo che abbiamo ali diverse per volare!
L’avrei seguito in capo al mondo ma i suoi passi erano leggiadri e rapidi mentre i miei piedi sanguinavano ancora per tutte le ferite che mi aveva provocato durante la strada così con dolore e rassegnazione l’abbandonai… e mi salvai!
Si baciarono per ore finché la passione non riuscì a fermarsi nelle loro giovani mani e tra le labbra, i sospiri ardenti diventarono ansimi sempre più forti e gemiti di bisogni che si colmarono solo al giungere dell’unione dei corpi in un etere di trepidazione e fisicità eccelsa. Tremanti si slacciavano le vesti e con questi cadeva la barriera dell’imbarazzo e della purezza, tra le fronde ingiallite sotto le nubi scure e il cielo madido di luccichii lei diveniva donna e lui il suo uomo.