Anna Maria D’Alò – Libri
Un libro avvincente ti prende per mano e ti conduce nel suo ventre e tu diventi il suo segnalibro con le tue impronte che lasci salendo un gradino per volta, sfogliandolo.
Un libro avvincente ti prende per mano e ti conduce nel suo ventre e tu diventi il suo segnalibro con le tue impronte che lasci salendo un gradino per volta, sfogliandolo.
La libertà è evadere dai muri delle proprie paure.
La libertà non è uno spazio, ma la fine dei tuoi limiti.
Ci sono storie che si materializzano e si animano nella mente quando si legge un libro che conosce le sue mete.
La prigione è il mio corpo, la libertà è la mia anima che dimora nel mio corpo: amo la mia prigione, perché è anche la mia libertà.
Non potrai mai assaporare la tua libertà se non spezzi le catene dei tuoi pregiudizi.
Verrà un giorno in cui si spalancherà la porta e usciremo liberi dalla nostra gabbia.
La libertà non è uno spazio, ma un luogo situato nella mente.
La tentazione ti morde mentre addenti la mela della libertà.
Quando l’uomo non ha più nulla da perdere può diventare pericoloso per se stesso e per gli altri oppure sentirsi finalmente libero.
La libertà è l’altra ala della pace.
La libertà è sbrigliare le proprie idee per far raggiungere i loro traguardi.
Non si può desiderare la pace o addirittura voler essere intermediari di pace se poi non si perdona un amico e lo si estromette dalla propria vita, oppure si litiga spesso in famiglia e non si è sereni con se stessi. La pace la devi far nascere dentro di te ogni giorno con i semi dell’amore, dell’umiltà e del perdono.
Sii sempre intermediario di pace e non di guerra, anche i colori assumono toni malinconici quando regna l’odio. Lascia volare libera dal tuo cuore la colomba dell’Amore.
La pace è la quiete dopo la tempesta, è l’approdo dopo la guerra che abbiamo combattuto dentro di noi senza riuscire ad essere stati validi guerrieri.
Un pensiero particolare sul giorno della memoria, sulla Shoah: ma quanti genocidi ancora sono sparsi nel cammino della storia fino ad oggi? Purtroppo la storia si ripete sempre e l’uomo è più incline all’errore che alla conoscenza dell’errore dall’errore, è più incline all’orrore che all’interpretazione dell’orrore e non cambierà mai se non si appella alla propria coscienza di uomo.
Non esiste il diverso, diverso è solo chi crede di essere normale.