Anna Maria D’Alò – Filosofia
Nella molteplicità regna l’unicità che colora di vita la molteplicità.
Nella molteplicità regna l’unicità che colora di vita la molteplicità.
Nel virtuale l’immaginazione crea; nel reale, la realtà ha già creato, ti mostra il compiuto.
L’infinito è l’assenza di vita, ma è presenza di percezioni invisibili.
La mente scala le sue vette impossibili nella realtà e intanto le assapora nell’attesa di giungere in cima al suo delirio.
Tu sei il limite e l’oltre, ma se ti fermi non esisti.
L’eternità è la morte del tempo nella sospensione della vita.
L’ovvio è ciò che spesso sfugge agli occhi per la sua eccessiva evidenza, che ne offusca la visibilità.
Il cuore è senza ragione, la ragione è senza cuore. Entrambi lottano per avere ragione.
Nell’invisibile si incontrano tutte le presenze assenti.
Non temere il nulla, il nulla non muta le cose. È il tutto che le trasforma.
L’ignoto inizia a prendere luce quando sei nel buio.
Finché l’uomo avrà più dubbi che certezze un giorno potrà raggiungere una certezza, ma se avrà solo certezze resterà sempre nel dubbio.
Il corpo e la mente non invecchiano insieme: il corpo segue le orme del tempo, la mente arresta il tempo e continua il suo viaggio ripercorrendo le orme a ritroso.
La conoscenza è meno attraente dell’immaginazione.
L’invisibile è visibile agli occhi dell’anima, il visibile è invisibile a chi guarda solo a se stesso.
La mente umana si pone domande a cui la ragione non può rispondere, perché oltrepassano i confini della ragione.
Nella vita, non tanto ci intimorisce l’ignoto, quanto l’abbandono di ciò che è noto.