Anna Rijtano Mallus – Stati d’Animo
A volte ho come la sensazione di essere sospinta verso qualcosa non so, tipo cambiare aria città vita ricordi.
A volte ho come la sensazione di essere sospinta verso qualcosa non so, tipo cambiare aria città vita ricordi.
Reggo così bene il peso delle mie infelicità che non potrò mai essere una vera infelice.
Oggi in giardino c’è festa, cinguettano gli uccellini, volano qua e là, senza una direzione. Si rincorrono, salgono e poi scendono, allegri chiacchiericci come tumultuosa scolaresca il primo giorno di scuola. Quante cose dell’inverno avranno da raccontarsi, chissà. I primi germogli dei narcisi, i fiori bianchi e rosa del pesco, i primi getti del giglio, fiori selvatici spontanei sconosciuti che timidamente si affacciano miracolo della natura finora sonnecchiante e assente. Poi boom, un esplodere a “nuova vita”. Ammirata penso. Ecco, forse accade così anche agli esseri umani quando, per la troppa sofferenza, subiscono una sorta di trauma. Inconsapevolmente forse si appartano, si chiudono, entrano in un mondo tutto loro fatto di silenzi e di ricordi che pungono. Si sentono abbattuti, quasi sconfitti e restano lì, inermi con l’inverno nel cuore, cadono in un simbolico letargo, esattamente come in inverno la natura: vivi sì, ma dormienti in attesa di qualcosa, di un pungolo, della primavera forse, la primavera come sorta di rinnovamento, di nuova vita, di risveglio, di rinascita, la primavera come stagione di nuovi colori nuovi profumi nuovi sproni. La tanto attesa primavera nel cuore.
Molti scrivono per scagliare frecce, altri per libero sfogo, per per non pensare, per non soffrire, per scordare, per trasmettere qualcosa. In questo scrivere, talvolta con sarcasmo, c’è quasi un S. O. S., una sorta di richiesta: essere ascoltati. Troppi sordi.
Troppo preoccupati per il male che riceviamo, ma troppo poco attenti al male che noi rechiamo. Lo facciamo nei modi più subdoli, astutamente, ingannevolmente, ma quello più squallido è fatto cortesemente.
Le “parole” non mi interessano, non le ascolto nemmeno. Guardo solo i “fatti”. Il resto è solo bla bla bla.
Talvolta pagherei oro per un sorriso. No, non di quelli fatti in serie, che si trovano sulle bancarelle in saldo, alla mercè di tutti, ma di uno vero, sentito, sincero, unico, fatto solo per me; un sorriso vestito di anima.
Quando le mie stesse parole diventano “fiumana”, il loro suono diventa rumore per il mio orecchio; come campanacci molesti ed irritanti. Non posso più ascoltarmi e allora taccio. Scrivo, come silenziosi sussurri al mio cuore.
Amo troppo il silenzio della notte, quando tutti si cullano tra le braccia di Morfeo e nella valle silenziosa si ode il bramito del cervo… quando dal bosco, il suono del calpestio delle foglie secche, arriva amplificato… quando il ruscello mormora inciampando tra i sassi… quando lo scoiattolo percorre la ringhiera e si tuffa sulla magnolia. Amo troppo il silenzio notturno; mi aiuta a pensare a riflettere a ricordare.
Non sempre è come sembra. Io sembro quel che in realtà non sono e sono quel che non sembro. Non basarti mai su ciò che appare al tuo occhio. Non fermarti alla superficie. Non essere approssimativo/a. Se vuoi conoscere, scava, fino a raggiungere il cuore.
Non sempre è come sembra. Io sembro quel che in realtà non sono e sono quel che non sembro. Non basarti mai su ciò che appare al tuo occhio. Non fermarti mai in superficie, non essere approssimativo. Se vuoi conoscere, scava, fino a raggiungere il cuore.
Se le Belle Parole fossero mattoni vivremmo tutti in sontuosi castelli costruiti da noi stessi.
Meglio vivere con la testa tra le nuvole che per terra, come freddi robot senza cuore.
Tutti i nodi, prima o poi, arrivano al pettine. Così si dice ma non sempre ci arrivano. Ci sono persone di una siffatta astuzia e scaltrezza; artisti nell’annodare discorsi ben elaborati, che con freddi calcoli accuratamente li intessono, li intrecciano fino a renderne impossibile lo scioglimento anche nel tempo. Per certi nodi, non c’è pettine.
È sempre nei dettagli che si nascondono grandi verità e soluzioni.
I ricordi, volteggiano nell’aria come coriandoli un frastuono di colori allegri e giocosi poi ricadono, adagiandosi silenziosi tra questi, ve n’è anche neri ricordi belli, tristi, veri.
Se hai esaurito tutte le forze è giunto il momento di dar fiato al tuo coraggio.